fbpx

Parlamento europeo, 2 milioni di giovani voteranno per la prima volta

Parlamento europeo, 2 milioni di giovani voteranno per la prima volta

K metro 0 – Bruxelles – Sei giovani europei su dieci intendono votare in queste elezioni, secondo l’ultimo Eurobarometro sui giovani e la democrazia pubblicato a metà di questo mese; il 19% non è interessato alla politica e il 13% non intende invece andare alle urne. Alle elezioni del Parlamento europeo del 2019 si era

K metro 0 – Bruxelles – Sei giovani europei su dieci intendono votare in queste elezioni, secondo l’ultimo Eurobarometro sui giovani e la democrazia pubblicato a metà di questo mese; il 19% non è interessato alla politica e il 13% non intende invece andare alle urne.

Alle elezioni del Parlamento europeo del 2019 si era registrato in verità un aumento del 50% della partecipazione dei giovani rispetto a quella registrata nel 2014, anche perché Paesi come Austria, Belgio, Germania e Malta hanno abbassato l’età minima di voto a 16 anni e la Grecia a 17 anni.

“I giovani votano meno alle elezioni rispetto ad altre fasce della popolazione. Lo stesso vale per le elezioni nazionali”, ha spiegato a Rtve.es Raffaella de Marte, responsabile dell’Unità Servizi Media del Parlamento europeo, pur sottolineando che “l’interesse per le elezioni e l’intenzione di votare sono più alti rispetto a cinque anni fa, anche tra i giovani”.

Gli elettori di età non superiore ai 30 anni rappresentano un sesto dell’elettorato e si prevede che circa due milioni di giovani voteranno per la prima volta alle elezioni del Parlamento europeo. Un altro dato fa riflettere: almeno 3 giovani su 10 affermano di non sentirsi rappresentati dall’Ue, secondo uno studio condotto da Talent for the Future con il sostegno della piattaforma Polétika.

“I giovani vedono l’Ue come signori e signore in abito antico che stanno a Bruxelles e Strasburgo; non riescono dunque a capire che in realtà il 60% dei regolamenti o della legislazione approvata in Spagna deriva proprio da direttive europee”, dichiara alla stessa testata spagnola il presidente del Consiglio della Gioventù spagnolo, Andrea González. “Non riusciamo a comprendere come l’Europa sia realmente presente nella nostra vita quotidiana. Alla fine ci disconnettiamo da un mondo di anziani, perché la politica è uno spazio governato e guidato da anziani” conclude.

Il Parlamento europeo è in effetti composto da 751 eurodeputati, di cui solo sei hanno meno di 30 anni. Tra questi c’è l’eurodeputata danese Kira Marie Peter-Hansen – la più giovane – che è stata eletta a 21 anni nelle elezioni del 2019. Il rappresentante istituzionale di Scout Spagna, Víctor Carbonato, ritiene che tra i giovani europei ci sia un “rifiuto della classe politica”. Per questo motivo, ritiene necessario che le istituzioni europee “avvicinino la politica ai giovani”.

Ma c’è di più. Secondo Eurobarometro, il 79% dei giovani tra i 14 e i 24 anni segue influencer o creatori di contenuti, rispetto al 34% degli adulti tra i 40 e i 54 anni. Il Parlamento europeo sta quindi lavorando con i creatori di essi per cercare di raggiungere la fascia demografica più giovane, ma è importante anche il mezzo attraverso il quale si connettono con questi giovani. Per accedere alle notizie, il 59% degli europei di età compresa tra i 15 e i 24 anni utilizza i social media e circa il 49% opta anche per la TV. Queste cifre cambiano notevolmente se consideriamo la popolazione più anziana: chi ha tra i 40 e i 54 anni preferisce la televisione (72%) e circa la metà preferisce anche i social media (35%).

“È raro che un giovane accenda la televisione e veda un qualsiasi intervento, nazionale o europeo, e si senta rappresentato. Abbiamo canali di comunicazione del tutto diversi”, afferma Andrea González.

Per raggiungere il voto dei giovani, i leader europei sperano difatti che nella fase finale della campagna elettorale star internazionali come Taylor Swift, Rosalia o Stromae inviino messaggi per attirare il maggior numero possibile di giovani alle urne.

Secondo un recente sondaggio Euronews/IPSOS su 18 Stati membri, più della metà degli elettori europei ritiene che la lotta al cambiamento climatico sia una delle priorità da affrontare da parte delle istituzioni europee. “La crisi climatica è una questione fondamentale per i giovani, perché alla fine il pianeta appartiene a tutti noi e dobbiamo iniziare a lavorarci adesso”, afferma il rappresentante istituzionale degli Scout di Spagna.

Anche l’Eurobarometro indica come principale preoccupazione dei giovani europei la lotta al cambiamento climatico, seguita dalla lotta alla povertà e all’esclusione sociale, dal sostegno all’economia, all’occupazione e al futuro dell’Europa. Spiccano anche la parità di genere, l’inclusione, la diversità, gli aiuti umanitari e l’assistenza allo sviluppo.

Secondo Eurostat, infine, la Spagna è il quarto Paese dell’Ue in cui i giovani lasciano la casa più tardi, con un’età media di 30,3 anni. È davanti a Paesi come la Croazia (33,4 anni), la Slovacchia (30,8 anni) e la Grecia (30,7 anni).

Condividi su:
Joseph Villeroy
CONTRIBUTOR
PROFILE

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: