K metro 0 – Madrid – Otto regioni spagnole governate dal Partito popolare (Pp) hanno annunciato l’intenzione di ricorrere alla Corte Costituzionale contro la legge di amnistia approvata oggi in via definitiva dal Congresso dei deputati. Come riportato dal quotidiano “El Pais”, si tratta di Cantabria, Isole Baleari, Aragona, Andalusia, Valencia, Castiglia e León, Murcia e
K metro 0 – Madrid – Otto regioni spagnole governate dal Partito popolare (Pp) hanno annunciato l’intenzione di ricorrere alla Corte Costituzionale contro la legge di amnistia approvata oggi in via definitiva dal Congresso dei deputati. Come riportato dal quotidiano “El Pais”, si tratta di Cantabria, Isole Baleari, Aragona, Andalusia, Valencia, Castiglia e León, Murcia e Madrid, riferisce Nova.
La presidente della Comunità di Madrid, Isabel Diaz Ayuso ha annunciato che il suo governo presenterà “subito” un ricorso di incostituzionalità contro la legge di amnistia, approvata oggi in via definitiva dal Congresso dei deputati spagnolo. “Oggi è un giorno disastroso per la democrazia spagnola, perché è stata approvata la legge più corrotta. Non si vedeva niente di simile da decenni, una legge che pretende di dimenticare tutto quello che è successo in Catalogna”, ha spiegato la leader madrilena, esponente del Partito popolare (Pp). Ayuso ha insistito sul fatto che “i privilegi per alcuni politici non possono essere consentiti, né ci possono essere regioni e leader che non sono soggetti alla legge”.
Il Congresso dei deputati spagnolo ha dato oggi il via libera definitivo alla legge di amnistia con 177 voti a favore, 172 voti contrari e nessun astenuto. Si tratta di una delle misure più controverse e dibattute dall’inizio dell’attuale legislatura. La misura di grazia era uno dei punti cardine dell’accordo tra il Partito socialista operaio spagnolo (Psoe) e le formazioni indipendentiste catalane per sostenere l’investitura alla presidenza del governo di Madrid di Pedro Sanchez, dopo le elezioni di luglio dello scorso anno. Oltre al Psoe, hanno votato a favore Sumar, Unidas Podemos, Sinistra repubblicana di Catalogna (Erc), Uniti per la Catalogna (JxCat), Eh Bildu, Partito nazionalista basco (Pnv) e Blocco nazionalista galiziano (Bng).
Si sono espressi contro il Partito popolare (Pp), Vox, Unione del popolo navarro (Upn) e Coalicion Canaria. Durante il dibattito in Aula che ha preceduto la votazione non sono mancati forti momenti di tensione per le proteste messe in campo, in particolare, dal partito sovranista Vox. Mentre il presidente Sanchez pronunciava il suo voto a favore della legge, nell’emiciclo si sono udite diverse grida di “traditore”. Subito dopo l’approvazione, Sanchez ha commentato su X che “in politica, come nella vita, il perdono è più potente del rancore” ed oggi la Spagna “è più prospera e unita rispetto al 2017” in quanto la convivenza “si sta facendo strada”.