K metro 0 – Roma – Su iniziativa dell’Istituto Italiano per l’Asia, si è svolto il 29 maggio presso la sala Capitolare del Palazzo della Minerva in Senato il convegno “La sicurezza energetica dell’Italia ed Europa. Il ruolo delle fonti tradizionali e delle energie rinnovabili in Italia ed Azerbaigian.” A prendere parte all’evento, per i
K metro 0 – Roma – Su iniziativa dell’Istituto Italiano per l’Asia, si è svolto il 29 maggio presso la sala Capitolare del Palazzo della Minerva in Senato il convegno “La sicurezza energetica dell’Italia ed Europa. Il ruolo delle fonti tradizionali e delle energie rinnovabili in Italia ed Azerbaigian.”
A prendere parte all’evento, per i saluti di avvio lavori, il Sen. Sergio Divina, Vice Presidente ISIA e l’On. Luca Squeri, Segretario Attività Produttive, Camera dei Deputati.
Sono poi intervenuti il Dr. Farid Shafiyev, presidente dell’AIR Center di Baku, il fondatore e presidente del Baku Political Scientists Club Dr. Zaur Mammadov, il Dr. Fabio Indeo, analista geopolitico, e, sempre per l’AIR Center, il Dr. Javid Veliev e il Dr. Shahmar Hajiyev. Ancora contributi dalla Dr.ssa Sevil Yahyayeva di Azpromo, dalla Dr.ssa Elham Hassanzadeh, CEO di Arxax Ltd., dal Presidente A.R.T.E., Dr. Marco Ferraresi., e dal Dr. Alberto Pisanti, CEO Absolute Energy SpA.
A moderare l’Ing. Domenico Palmieri, Segr. Gen. ISIA.
Dalle prime parole il Sen. Divina ha evidenziato come l’Azerbaigian rappresenti il secondo fornitore di gas per l’Italia, ma anche come l’esigenza di una conversione verso fonti rinnovabili sia ormai evidente, da cui è nata l’esigenza dell’approfondimento del convegno in corso.
L’On. Luca Squeri ha sottolineato l’impegno della comunità internazionale per la sostenibilità ambientale, abbinata a quella sociale ed economica, utilizzando il criterio della neutralità tecnologica, e implementando al massimo le fonti rinnovabili. Il legame con l’Azerbaigian ha un’importanza concreta, ha evidenziato, perché l’approccio alla transizione dell’Italia deve procedere come una “marcia olimpica”, che non può prescindere da quanto il fossile e il gas siano ancora fondamentali. In questo contesto il TAP riveste una funzione insostituibile.
il Dr. Farid Shafiyev ha messo in evidenza le relazioni tra Azerbaigian e Italia, che hanno un’importanza innanzitutto politica, là dove l’Italia ha sempre supportato la sovranità territoriale dell’Azerbaigian. Relazioni bilaterali con un’interazione solida e che si manifesta anche con la partecipazione di aziende italiane nella ricostruzione del Karabakh.
Il Dr. Zaur Mammadov ha salutato gli ospiti e ha dato la parola agli esperti: il Dr. Fabio Indeo – che ha parlato della cooperazione tra Italia, Azerbaigian e UE, evidenziando il ruolo di ponte, di hub dell’Azerbaigian, partner energetico strategico ed affidabile; il Dr. Javid Veliev – che ha focalizzato il suo intervento sul ruolo dell’Azerbaigian nel Middle Corridor, mettendo in rilievo anche la cooperazione in essere con altri stati quali Kazakhstan, Georgia, Turchia. Un’attenzione particolare al corridoio di Zangezur; il Dr. Shahmar Hajiyev – che ha messo in rilievo la situazione energetica attuale, dovuta alla crisi internazionale, in cui il gas naturale sarà molto importante per i prossimi 15 anni.
Un contributo interessante è venuto anche dalla rappresentante di Azpromo, la Dr.ssa Sevil Yahyayeva, che ha presentato la situazione economica in Azerbaigian, con l’Italia come importante partner commerciale per il Paese, ha evidenziato l’apertura verso le aziende italiane e la prossima occasione offerta da COP29.
Per concludere gli interventi della Dr.ssa Elham Hasanzadeh, che ha parlato del ruolo della transizione verde, della situazione in Europa e degli impatti delle varie forniture energetiche, del Dr. Marco Ferraresi, che si è concentrato sul percorso verso le rinnovabili, e del Dr. Alberto Pisanti, che ha portato l’esperienza di circa due decenni nel settore delle energie rinnovabili e delle tecnologie ambientali.
Saluti conclusivi del Sen. Divina, che ha ricordato ancora come tutti gli stati siano coinvolti e impegnati nella importante impresa della decarbonizzazione. I prossimi anni saranno caratterizzati dal “mantenere le attuali forniture, abbassando l’impatto e quindi privilegiando il gas e rafforzando le rinnovabili”, ha sottolineato.