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IA, gli States vogliono anticipare la Cina nei sistemi d’arma

IA, gli States vogliono anticipare la Cina nei sistemi d’arma

K metro 0 – Washington – Gli Stati Uniti sono in competizione per precedere la Cina nell’utilizzo dell’IA nei sistemi d’arma. Di recente, due caccia dell’Air Force si sono affrontati in un combattimento in California. Uno era pilotato da un pilota. L’altro no. Il secondo jet è stato pilotato da un’intelligenza artificiale, con il più

K metro 0 – Washington – Gli Stati Uniti sono in competizione per precedere la Cina nell’utilizzo dell’IA nei sistemi d’arma. Di recente, due caccia dell’Air Force si sono affrontati in un combattimento in California. Uno era pilotato da un pilota. L’altro no.

Il secondo jet è stato pilotato da un’intelligenza artificiale, con il più alto grado civile dell’Aeronautica Militare seduto sul sedile anteriore. È stata l’ultima dimostrazione di quanto l’Aeronautica Militare sia riuscita a sviluppare una tecnologia che affonda le sue radici negli anni Cinquanta.

L’attenzione per l’IA ha così generato nell’opinione pubblica la preoccupazione che le guerre future saranno combattute da macchine che selezionano e colpiscono gli obiettivi senza l’intervento diretto dell’uomo. I funzionari affermano però che questo non accadrà mai, almeno non da parte degli Stati Uniti. Ne ha riferito la testata Ctv news. Ma ci si chiede cosa farebbe invece un potenziale avversario. Ecco perché le forze armate statunitensi vogliono anticipare rapidamente quelle cinesi.

Le radici dell’IA nel settore militare sono in realtà un ibrido tra apprendimento automatico e autonomia. Il primo si verifica quando un computer analizza dati e regole per giungere a conclusioni. La seconda, quando queste conclusioni sono applicate per agire senza ulteriori input umani.

Tutto ha inizio negli anni ’60 e ’70 con lo sviluppo del sistema di difesa missilistica Aegis della Marina, addestrato attraverso una serie di regole “se/quando” programmate dall’uomo per essere in grado di rilevare e intercettare i missili in arrivo in modo autonomo e più rapidamente di quanto potrebbe fare un essere umano. Ma il sistema Aegis non era stato progettato per imparare dalle sue decisioni e le sue reazioni erano limitate al set di regole che aveva.

L’IA ha compiuto un importante passo avanti nel 2012, quando la combinazione di big data e potenza di calcolo avanzata ha permesso ai computer di iniziare ad analizzare le informazioni e a scrivere da soli i set di regole. È quello che gli esperti del settore hanno definito il “big bang” dell’IA.

I nuovi dati creati da un computer che scrive le regole sono Intelligenza artificiale. I sistemi possono essere programmati per agire in maniera autonoma a partire dalle conclusioni raggiunte dalle regole scritte dalla macchina, una forma di autonomia abilitata dall’IA. Il Segretario dell’Aeronautica Frank Kendall ha avuto un assaggio di questo combattimento avanzato questo mese quando ha volato su Vista, il primo caccia F-16 controllato dall’IA, in un’esercitazione di combattimento aereo sopra la base aerea di Edwards, in California. Sebbene il jet sia il segno più visibile del lavoro sull’IA in corso, ci sono centinaia di progetti del genere in corso in tutto il Pentagono.

Al MIT, i membri del servizio hanno lavorato per cancellare migliaia di ore di conversazioni registrate dei piloti per creare un insieme di dati dalla marea di messaggi scambiati tra gli equipaggi e i centri operativi aerei durante i voli, in modo che l’Intelligenza artificiale possa imparare la differenza tra i messaggi critici, come la chiusura di una pista, e le banali chiacchiere in cabina di pilotaggio. L’obiettivo è far sì che l’Intelligenza artificiale impari quali sono i messaggi critici da elevare per far sì che i controllori li vedano più velocemente.

In un altro progetto importante l’esercito sta lavorando a un’alternativa IA alla navigazione satellitare GPS. In una guerra futura, i satelliti GPS di alto valore verrebbero probabilmente colpiti o subirebbero interferenze. La perdita del GPS potrebbe accecare i sistemi di comunicazione, navigazione degli Stati Uniti e rendere la flotta di aerei e navi da guerra meno capace di coordinare una risposta. Così l’anno scorso l’Air Force ha fatto volare un programma di intelligenza artificiale – caricato su un computer portatile legato al pavimento di un aereo cargo militare C-17 – per lavorare su una soluzione alternativa che utilizza i campi magnetici della Terra.

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