K metro 0 – Mosca -A sorvegliare gli oppositori allo zar, ci sarebbe anche una azienda con sedi in Europa. Ai funerali di Alexei Navalny, principale “nemico” giurato di Putin, hanno partecipato all’inizio di marzo in migliaia di persone contro il regime violento di Vladimir Putin. Centinaia di loro sono state arrestate, senza scontri violenti.
K metro 0 – Mosca -A sorvegliare gli oppositori allo zar, ci sarebbe anche una azienda con sedi in Europa. Ai funerali di Alexei Navalny, principale “nemico” giurato di Putin, hanno partecipato all’inizio di marzo in migliaia di persone contro il regime violento di Vladimir Putin. Centinaia di loro sono state arrestate, senza scontri violenti.
OVD-Info, gruppo indipendente di difesa dei media e dei diritti umani che si occupa di monitorare e combattere le repressioni in Russia, ha contato 128 arresti in tutto il Paese quel giorno, pochi per gli standard russi. Tuttavia, nei giorni successivi sono state fermate almeno 19 persone, identificate dai sistemi di sorveglianza della capitale russa come partecipanti alla manifestazione di lutto.
Il software di riconoscimento facciale, che trasforma le riprese delle telecamere in dati utilizzabili dalla polizia, proviene da aziende russe come NTechLab, che è stata sanzionata dall’Ue dal luglio 2023. Anche dopo l’imposizione delle sanzioni, però, NTechLab ha continuato ad addestrare la sua tecnologia di riconoscimento facciale con l’aiuto di una società chiamata Toloka, con sede nei Paesi Bassi e in Svizzera. Lo rivela un’indagine internazionale condotta da ZDF frontal, Der Spiegel e dalle organizzazioni di ricerca The Bureau of Investigative Journalism (TBIJ) e Follow the Money.
L’azienda Ue Toloka è dunque nel mirino. A Mosca ci sono oltre 227.000 telecamere di sorveglianza, anche nel cimitero di Borissovskoye, dove è stato sepolto Navalny. La capitale – e non solo essa – è in effetti una delle città più sorvegliate al mondo. Il software di riconoscimento era stato presentato come uno strumento per risolvere i crimini, ma ora è diventato uno strumento per la sorveglianza di massa e la soppressione del dissenso. Quel che non era noto, però, è che anche un’azienda dell’Unione europea ha contribuito a questo progetto.
Come? Toloka gestisce una piattaforma su cui i cosiddetti “clickworker” di tutto il mondo devono svolgere i compiti più semplici in cambio di centesimi, ad esempio, caricando immagini del proprio volto da diverse posizioni. Le immagini sono così servite all’NTechLab come materiale di prova per rendere il riconoscimento facciale ancora più affidabile.
Zdf cita anche il caso di un’azienda dell’Ue che ha supportato una società sanzionata in Russia a filtrare i volti dei membri dell’opposizione per le autorità russe. I diplomatici dell’Ue, che hanno chiesto l’anonimato, ritengono che questa sia una violazione delle sanzioni: “Se queste aziende sono sanzionate, allora è vietato fornire loro risorse”.
Proprio quello che sembra aver fatto la piattaforma Toloka. Nel settembre 2023, un mese e mezzo dopo l’entrata in vigore delle sanzioni contro NTechLab, un utente di Toloka postò su YouTube un video di sé stesso mentre completava un compito sulla piattaforma. Il compito è: “Carica cinque foto di te stesso”. La ricompensa è di 50 centesimi e il video mostra anche il cliente che utilizza Toloka per il compito: NTechLab, appunto.
La società olandese Toloka è, fra l’altro, una filiale di Yandex. Esiste anche una Toloka in Svizzera, anch’essa appartenente a Yandex. NTechLab non è però ancora stato sanzionato dalla Svizzera, come confermato dalla Segreteria di Stato svizzera per l’economia. Ma diversi esperti del caso, che non desiderano essere nominati, sospettano che gli affari tra la filiale svizzera di Yandex e NTechLab possano essere una scappatoia legale, e così per la filiale russa.
di Sandro Doria