K metro 0 – Parigi – L’Assemblée Nationale  ha approvato, mercoledì 7 marzo, un disegno di legge volto a inasprire le sanzioni contro le manifestazioni di razzismo e antisemitismo.

Il testo, che ha iniziato il suo percorso legislativo al Senato, è stato adottato, in prima lettura, pochi giorni dopo l’aggressione, il 1° marzo scorso, di un uomo di sessant’anni all’uscita di una sinagoga nel 20° arrondissement. L’aggressore ha lanciato insulti e aggredito fisicamente la vittima, che è stata portata d’urgenza all’ospedale Croix Saint-Simon per le cure delle ferite riportate,  spingendo il ministro degli Interni francese Gerald Darmanin a chiedere urgentemente misure di protezione rafforzate per la comunità ebraica.

La proposta di legge  si inserisce in un contesto di aumento degli atti antisemiti, osservato dall’inizio del conflitto tra Hamas e Israele all’inizio di ottobre. Sono 1.669 gli incidenti registrati nel 2023, secondo i dati del ministero degli Interni: un aumento “senza precedenti” del 284% rispetto all’anno prima, ha precisato Darmanin durante un’audizione al Senato. Nel 2023 anche gli atti anti-musulmani sono aumentati del 29% rispetto al 2022.

Il dispositivo previsto dal disegno di legge,  consentirà a un tribunale di emettere un mandato di arresto o un ordine di rinvio a giudizio per l’esecuzione immediata della pena contro chiunque sia colpevole di un grave reato antisemita, razzista o discriminatorio. Prevede inoltre l’introduzione del reato di apologia o negazione di crimini contro l’umanità.

“La risposta penale deve essere implacabile mentre si diffonde il discorso antisemita”, ha detto l’autore del disegno di legge Mathieu Lefèvre, deputato di Renaissance (RE), il partito lanciato da Emmanuel Macron nel 2016.

Un emendamento presentato da NUPES (Nouvelle Union populaire écologique et sociale) una coalizione di partiti politici di sinistra e di ecologisti ha obiettato che “non è mai stata dimostrata la natura dissuasiva della gravità delle pene”, proponendo invece “corsi di cittadinanza (…) per evitare la recidiva”.

Ovviamente ci vuole una risposta educativa, ha risposto Mathieu Lefèvre, ma “la risposta penale mi sembra fondamentale”. Il testo del suo disegno di legge, frutto del piano di lotta al razzismo e all’antisemitismo presentato nel 2023 da  Élisabeth Borne, primo ministro in carica fino al 9 gennaio 2024,  ha forti possibilità di essere adottato nel prossimo passaggio in Senato. “I due partiti repubblicani di opposizione, il Partito socialista e Les Républicains, hanno votato a favore in commissione. Astenuta La France Insoumise (la sinistra di Jean-Luc Mélenchon) e la destra del Ressemblement National.