fbpx

Gaza, Blinken invoca “misure urgenti” per espandere gli aiuti umanitari

Gaza, Blinken invoca “misure urgenti” per espandere gli aiuti umanitari

K metro 0 – Washington – Il Segretario di Stato Antony Blinken ha incontrato ieri il ministro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz e ha esortato Israele a prendere “misure urgenti” per espandere la consegna e la distribuzione degli aiuti umanitari, anche aprendo altri valichi. Il portavoce del Dipartimento di Stato Mathew Miller ha

K metro 0 – Washington – Il Segretario di Stato Antony Blinken ha incontrato ieri il ministro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz e ha esortato Israele a prendere “misure urgenti” per espandere la consegna e la distribuzione degli aiuti umanitari, anche aprendo altri valichi. Il portavoce del Dipartimento di Stato Mathew Miller ha riferito che Blinken è stato “molto diretto e franco sulla gravità della situazione sul campo e sul fatto che spetta a tutti i soggetti coinvolti fare di più per far arrivare gli aiuti il prima possibile”.

Ha poi aggiunto: “Il Segretario ha anche sottolineato la necessità di un piano umanitario credibile e realizzabile prima di qualsiasi operazione militare importante a Rafah, visti i rischi per i civili”.

Gantz si è così recato a Washington per incontrare gli alti funzionari statunitensi, fra le richieste dell’amministrazione Biden a Israele di aumentare la quantità di aiuti umanitari a Gaza e ai colloqui in corso per raggiungere un cessate il fuoco temporaneo e un accordo sugli ostaggi. Prima, però, ha incontrato il vicepresidente Kamala Harris e il segretario alla Difesa Lloyd Austin.

Secondo le Nazioni Unite, la guerra israeliana ha spinto l’85% della popolazione di Gaza a sfollare all’interno del Paese, in un contesto di grave carenza di cibo, acqua potabile e medicinali, mentre il 60% delle infrastrutture dell’enclave è stato danneggiato o distrutto. Israele è inoltre accusato di genocidio dalla Corte internazionale di giustizia. A gennaio, una sentenza provvisoria ha difatti ordinato a Tel Aviv di fermare gli atti di genocidio e di adottare misure per garantire l’assistenza umanitaria ai civili di Gaza.

L’agenzia alimentare delle Nazioni Unite ribadisce pertanto che le consegne di cibo al nord di Gaza subiscono “ulteriori battute d’arresto”. Gli sforzi per far pervenire le forniture alimentari quanto mai necessarie al nord di Gaza sono ripresi martedì, ma sono stati “in gran parte infruttuosi”, ha dichiarato il Programma alimentare mondiale (Pam). Un convoglio di 14 camion, il primo dell’agenzia da quando ha sospeso le consegne a nord il 20 febbraio, è stato difatti respinto dalle forze israeliane dopo tre ore di attesa al checkpoint di Wadi Gaza.

“Anche se il convoglio di oggi non è riuscito a raggiungere il nord per fornire cibo alle persone che stanno morendo di fame, il Pam continua a esplorare ogni possibile mezzo per farlo”, ha dichiarato il vice direttore esecutivo Carl Skau. Le strade sono tuttavia l’unica opzione per trasportare le grandi quantità di cibo necessarie a scongiurare la carestia nel nord di Gaza. Skau ha osservato che all’inizio della giornata, con l’aiuto della Royal Jordanian Air Force, sei tonnellate di scorte alimentari del WFP per 20.000 persone sono state sganciate nel nord di Gaza.

“Gli aviolanci sono l’ultima risorsa e non eviteranno la carestia. Abbiamo bisogno di punti di accesso al nord di Gaza che ci permettano di consegnare cibo sufficiente per mezzo milione di persone che ne hanno un disperato bisogno”, ha aggiunto.

Secondo le Nazioni Unite, la fame ha ormai raggiunto “livelli catastrofici” nel nord di Gaza, dove i bambini muoiono di malattie legate alla penuria di cibo e soffrono di gravi livelli di malnutrizione.

Sempre ieri, un presentatore televisivo e giornalista palestinese è stato ucciso in un raid aereo israeliano sulla Striscia di Gaza, facendo salire a 133 il bilancio delle vittime tra i giornalisti presi di mira da Israele dal 7 ottobre, hanno dichiarato funzionari e media statali. E ne ha riferito Anadolu Agency.

Muhammad Salama lavorava per il canale palestinese Al Aqsa, è stato assassinato insieme a tutta la sua famiglia quando gli aerei da guerra israeliani hanno preso di mira la sua casa nella città di Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale, ha dichiarato l’ufficio dei media di Gaza in un comunicato. Ufficio che ha accusato l’esercito israeliano di uccidere i giornalisti palestinesi per “cancellare la verità”.

di Sandro Doria

Condividi su:

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Che tempo fa



Condividi su: