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Medio Oriente: Hamas parla con Iran, il Mossad al Cairo

Medio Oriente: Hamas parla con Iran, il Mossad al Cairo

K metro 0 – Cairo – “Il quadro diventerà più chiaro entro le prossime 24 ore”, dice una fonte di Hamas alla Cnn, aggiungendo che “c’è una determinazione chiara e forte tra i mediatori per raggiungere un’intesa sul cessate il fuoco e avviare un processo di scambio per liberare i prigionieri da entrambe le parti

K metro 0 – Cairo – “Il quadro diventerà più chiaro entro le prossime 24 ore”, dice una fonte di Hamas alla Cnn, aggiungendo che “c’è una determinazione chiara e forte tra i mediatori per raggiungere un’intesa sul cessate il fuoco e avviare un processo di scambio per liberare i prigionieri da entrambe le parti e portare cibo, rifornimenti, forniture mediche e benzina” a Gaza, lo riporta l’Adnkronos. Un funzionario di alto livello al corrente dell’andamento dei negoziati dice alla tv americana che i colloqui stanno “andando avanti”, ma sottolinea che le parti non sono ancora “vicine” a un accordo finale.

Parallelamente, a Doha è arrivato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, che ha incontrato il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh. Il ministro e Haniyeh, fa sapere l’agenzia iraniana Irna, hanno parlato della “situazione della guerra a Gaza a livello politico e operativo, della necessità di porre fine all’aggressione e ai crimini del regime sionista contro la popolazione di Gaza e della Cisgiordania e dell’invio immediato di aiuti umanitari alla popolazione di Gaza”.

Israele non cambia linea, Netanyahu blocca la proposta del Mossad

Dal Cairo è ripartita la delegazione israeliana, come rende noto il Times of Israel, dopo una serie di incontri con il capo della Cia William Burns, il primo ministro qatariota Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani e alcuni funzionari egiziani. Secondo una fonte citata dal quotidiano, la delegazione israeliana condotta dal capo del Mossad David Barnea e dal direttore dello Shin Bet Ronen Bar si è recata in Egitto “per ascoltare” senza formulare alcuna offerta.

Secondo l’emittente israeliana Kan, l’ordine di “ascoltare” sarebbe partito direttamente dal premier Benjamin Netanyahu che avrebbe bloccato uno schema di proposta elaborato dal Mossad, dallo Shin Bet e dal generale Nitzan Alon, che coordina le operazioni di intelligence relative agli ostaggi. Proprio per lo stop imposto dal premier, Alon avrebbe deciso di non andare al Cairo. Tel Aviv avrebbe deciso di inviare una delegazione soprattutto dopo le ultime pressioni Usa, rinnovate nella telefonata di domenica tra il presidente americano Joe Biden e Netanyahu. Israele continua a ritenere “irragionevoli” le richieste di Hamas relative ad un cessate il fuoco permanente, al ritiro delle truppe israeliane da Gaza, alla ricostruzione dell’enclave e alla liberazione di 1500 detenuti palestinesi.

La parte israeliana è orientata ancora a seguire lo schema delineato a Parigi due settimane fa, con una tregua articolata in 3 fasi: nel primo step di 6 settimane verrebbero liberati 35-40 ostaggi. I militari verrebbero liberati in una fase successiva, quindi verrebbe concordata la restituzione dei corpi dei morti e verrebbe discussa la liberazione di detenuti palestinesi.

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