K metro 0 – Atene – Nell’Unione europea i contrabbandieri di droga sono diventati a tal punto “produttivi” che i porti marittimi dell’Unione dovrebbero unire le forze per combattere le loro tattiche in continua evoluzione. Intanto, il porto del Pireo, in Grecia, è stato escluso dall’Alleanza dei porti europei, l’iniziativa lanciata alla fine di gennaio
K metro 0 – Atene – Nell’Unione europea i contrabbandieri di droga sono diventati a tal punto “produttivi” che i porti marittimi dell’Unione dovrebbero unire le forze per combattere le loro tattiche in continua evoluzione.
Intanto, il porto del Pireo, in Grecia, è stato escluso dall’Alleanza dei porti europei, l’iniziativa lanciata alla fine di gennaio ad Anversa dalla Commissione Ue e dal Belgio. Secondo quanto riferito dal quotidiano greco “Kathimerini” il motivo principale dell’esclusione sarebbe riconducibile al proprietario dello scalo, ovvero la compagnia di Stato cinese Cosco. L’Alleanza è stata lanciata per combattere la criminalità organizzata, soprattutto nel campo del traffico della droga ma “se la maggior parte delle attività di alcuni porti sono condotte da società non europee, questi sono esclusi dall’iniziativa”, ha spiegato la ministra dell’Interno del Belgio, Anneliese Verlinden.
L’idea del ministro degli Interni belga, Anneliese Verlinden, è stata discussa a fine gennaio insieme alla Commissione europea e ai rappresentanti di circa 20 porti dell’Ue, funzionari di Europol, altri ministri degli Interni e dirigenti del trasporto marittimo per lanciare una “Alleanza dei porti europei”.