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Transparency International: la corruzione cresce in Europa

Transparency International: la corruzione cresce in Europa

K metro 0 – Bruxelles – Un eurodeputato su quattro è già stato coinvolto in una vicenda criminale; 163 dei 704 membri dell’attuale Parlamento europeo sono finiti in vari scandali, che vanno dalle molestie sul posto di lavoro alle frodi, al nepotismo e alla corruzione. Questi i risultati di un’indagine internazionale sull’integrità degli eurodeputati condotta

K metro 0 – Bruxelles – Un eurodeputato su quattro è già stato coinvolto in una vicenda criminale; 163 dei 704 membri dell’attuale Parlamento europeo sono finiti in vari scandali, che vanno dalle molestie sul posto di lavoro alle frodi, al nepotismo e alla corruzione. Questi i risultati di un’indagine internazionale sull’integrità degli eurodeputati condotta da L’Echo, De Tijd e dai media di 22 Stati membri dell’Ue e pubblicata oggi. L’indagine ha identificato 253 casi negli ultimi anni che hanno coinvolto questi 163 parlamentari. E ne riferisce Le soir.

In particolare, i vari media hanno individuato 45 casi di corruzione: 29 casi di nepotismo e 16 casi di vere e proprie tangenti. Il più noto di questi è il Qatargate, lo scandalo delle “mance” pagate dal Qatar e dal Marocco ai parlamentari per influenzare il processo decisionale, come sottolinea L’Echo.

La corruzione in Europa occidentale e nell’Unione Europea sta comunque peggiorando secondo l’ultimo Indice di percezione della corruzione (IPC) di Transparency International, che ha esaminato 180 Paesi e territori in base ai livelli di corruzione del settore pubblico percepiti su una scala da zero (altamente corrotto) a 100 (molto pulito).

Secondo il dossier gli esperti e gli uomini d’affari ritengono che il Paese meno corrotto al mondo sia la Danimarca, seguita da vicino da Finlandia e Nuova Zelanda, rispettivamente al secondo e terzo posto. Nonostante il buon piazzamento nella classifica generale, diverse democrazie di alto livello, come la Svezia (82), i Paesi Bassi (79), l’Islanda (72) e il Regno Unito (71), hanno registrato i punteggi più bassi di sempre nell’IPC annuale da quando è stato pubblicato per la prima volta nel 2012. Ne ha trattato Euronews.

L’Italia, con 56 punti, si piazza al 41esimo posto in classifica. Il punteggio nostrano è rimasto invariato rispetto all’anno scorso. “Il calo del punteggio dell’Indice di percezione della corruzione regionale in Europa occidentale e nell’Ue dimostra che i governi europei devono prendere più seriamente la lotta contro la corruzione e la difesa dello Stato di diritto”, ha dichiarato Flora Cresswell, coordinatrice regionale di Transparency International per l’Europa occidentale. Insomma, gli sforzi contro la corruzione sono rimasti fermi o diminuiti in oltre tre quarti dei Paesi della regione. I Paesi con i risultati migliori sono Danimarca (90 punti), Finlandia (87 punti) e Norvegia (84 punti), mentre quelli con i risultati più bassi sono Ungheria (42 punti), Romania (46 punti) e Bulgaria (45 punti).

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Joseph Villeroy
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