K metro 0 – Madrid – Sostiene Bolaños, ministro di  Giustizia del governo Sanchez: “Siamo seri. Qualcuno crede davvero che il processo indipendentista [della Catalogna] sia paragonabile al terrorismo che la Spagna ha subìto per decenni? Ciò che tutti intendiamo per terrorismo, ciò che la Spagna ha sofferto a causa del terrorismo, è al di fuori dell’amnistia”, ha dichiarato difendendo l’emendamento concordato dal governo spagnolo con i partiti indipendentisti per proteggere i loro leader dall’accusa di terrorismo.

Approvato dalla commissione Giustizia del Congresso dei deputati, lo scorso 23 gennaio, l’emendamento, stabilisce che le persone accusate di terrorismo saranno scagionate a condizione che non abbiano avuto l’intenzione diretta di “provocare gravi violazioni dei diritti umani”.

Nella prima bozza della legge di amnistia presentata dal governo Sanchez al Congresso, si stabiliva che i casi con sentenze definitive per reati di terrorismo sarebbero stati esclusi  dall’amnistia.

Ma dopo l’introduzione dell’emendamento, con l’assenso dell’intera compagine che sostiene il nuovo governo Sanchez III – PSOE, JxCat, (Uniti x la Catalogna) ERC  (Sinistra Repubblicana di Catlogna) Sumar (coalizione dei partiti di sinistra), partiti baschi filo-indipendentisti EH Bildu e PNV e deputati del Gruppo misto – si apre la strada al ritorno dell’ex presidente catalano in esilio Carles Puidgemont e di Marta Rovira, segretaria generale dell’ERC, in autoesilio in Svizzera dal 2017. Entrambi i leader separatisti  potranno tornare in Spagna senza temere di essere arrestati dalla polizia e incarcerati.

L’inclusione di reati di terrorismo molto specifici nella futura misura straordinaria di amnistia era una delle richieste di JxCat per continuare a sostenere il governo di coalizione di Sánchez con la piattaforma di sinistra Sumar, ha riferito l’agenzia di stampa spagnola EFE, la prima del paese e la quarta nel mondo dopo Reuters, Associated Press e France Press.

Con l’entrata in vigore, l’11 gennaio 2023, delle  modifiche al codice penale spagnolo, introdotte dal governo Sanchez  e ratificate dal parlamento alla fine del 2022, era caduta l’accusa di sedizione contro l’ex presidente del governo catalano Carles Puigdemont, eurodeputato che vive in Belgio, sul quale pendeva una richiesta di revoca dell’immunità parlamentare di cui gode grazie a questo incarico (vedi “Cade l’accusa di sedizione dontro Puigdemont, il leader indipendentista catalano”, agenzia kmetro0.it, 12 gennaio 2023).

Ora, con l’emendamento alla futura legge di amnistia, Puigdemont potrebbe tornare senza che gli vengano imposte misure cautelari, anche se la futura legge potrebbe essere impugnata presso la Corte di Giustizia dell’UE, come ha promesso di fare il PP (il paritto popolare conservatore di Alberto Núñez Feijó). “Il Partito socialista” ha dichiarato il ha dichiarato portavoce del PP in Parlamento Miguel Tellado,  “ha perso quel poco di dignità che gli era rimasta. Se c’è una cosa che sappiamo in Spagna è cosa sia il terrorismo. Lo abbiamo subìto per molto tempo (il terrorismo del gruppo basco sciolto ETA) e la Spagna non merita un governo disposto a perdonare e amnistiare i terroristi”.

Sulla legge di amnistia che il PSOE ha concordato con Junts e ERC per consentire la nascita del governo Sánchez si pronuncerà “al più tardi entro il marzo 2024”, il Consiglio d’Europa, per stabilire se soddisfa gli standard democratici. L’organo di garanzia europeo inoltre, preparerà uno studio più generale sui criteri che un’amnistia deve soddisfare per rispettare lo Stato di diritto.