K metro 0 – Anversa – Il più grande punto d’ingresso in Europa per la droga in arrivo dal Sud America. Un primato che spetta ad Anversa, in Belgio. Il ministro delle Finanze Vincent Van Peteghem ha difatti dichiarato che qui sono state sequestrate nel 2023 ben 116 tonnellate di cocaina, con un aumento del 5% rispetto al 2022. E si ritiene che solo una piccola parte della droga, forse un decimo, sia davvero rilevata all’arrivo al porto. I funzionari doganali hanno così dichiarato alla BBC che non riusciranno mai a vincere la guerra contro i potenti cartelli.

L’incremento del traffico di stupefacenti ha scatenato anche una spirale di violenza in Belgio tra bande che si contendono il controllo di un mercato molto redditizio come quello della cocaina. “Si tratta di quantità che rappresentano un pericolo gigantesco per la sicurezza nei nostri porti e nelle nostre città, per la sicurezza delle centinaia di operatori doganali e portuali presenti sul posto e per la sicurezza delle nostre famiglie”, ha dichiarato Van Peteghem alla stampa.

Incredibile quanto abbiano investito le bande della cocaina per farne la loro capitale delle importazioni: al momento ci sono 160 km di banchina dove milioni di tonnellate di merci sono scaricate dalle navi per essere inviate in tutti gli angoli del continente. La droga viene nascosta all’interno di cassette di frutta fresca, in particolare contenitori di banane.

Secondo un’inchiesta della BBC su come Anversa sia diventata il gate principale per la droga in Europa, i funzionari della dogana hanno rivelato che le bande prevedevano già che una parte delle loro consegne sarebbe stata scoperta e calcolato dunque una certa perdita in partenza. Tuttavia, i profitti rimangono enormi se si pensa che solo nel 2022 le autorità belghe hanno scovato più di 100 tonnellate di droga al porto in un solo anno.

Non meno interessati dalla paga sono i Paesi Bassi, che hanno registrato un forte aumento dei sequestri di cocaina: 59,1 tonnellate nel 2023, consolidando la posizione di hub di distribuzione per molte parti d’Europa, compreso il Regno Unito. Fra i principali fornitori, l’Ecuador, con quasi 27 tonnellate sequestrate, poi Panama e Colombia.

Al dilagare di questo fenomeno nel Vecchio Continente, le forze dell’ordine di tutta Europa stanno lavorando insieme per affrontare le bande criminali. E citano recenti successi come l’aver decifrato una piattaforma criptata chiamata EncroChat, utilizzata per alimentare le reti di trafficanti. Martedì sera, in un’operazione antidroga in Belgio, sono state arrestate 22 persone, tra cui tre agenti di polizia. Decine di perquisizioni sono state eseguite nella capitale Bruxelles e ad Anversa, dove sono stati confiscati contanti, auto costose e un’arma, secondo la polizia federale.

Negli ultimi mesi, la violenza legata alla droga si è diffusa anche a sud del porto fino a Bruxelles. Le bande rivali spesso sparano contro le case dei rivali, non sempre per uccidere ma nella speranza che la pioggia di proiettili metta in guardia le autorità dallo spaccio di droga coordinato all’interno della proprietà. Secondo alti funzionari europei, la violenza e l’interruzione del crimine organizzato sono allo stesso livello di quelle del terrorismo. L’ex ministro della Giustizia belga Vincent Van Quickenborne ha dovuto rifugiarsi in una casa sicura dopo che la polizia ha scoperto un presunto complotto di criminali olandesi per rapirlo. Il primo ministro olandese ad interim Mark Rutte è stato poi sottoposto a una sorveglianza ancora più stretta per timore che una banda di cocainomani possa tentare di prenderlo di mira. In Belgio è difatti in corso un mega-processo con più di 120 imputati sul banco degli imputati accusati di vari reati di droga.