K metro 0 – Tunisi – Il presidente della Repubblica tunisina, Kais Saied, ha deciso di prorogare lo stato d’emergenza per il rischio terrorismo fino alla fine di gennaio 2024. Con decreto 814 del 29 dicembre 2023, pubblicato nella Gazzetta ufficiale, lo stato d’emergenza è stato prorogato su tutto il territorio della Repubblica tunisina per
K metro 0 – Tunisi – Il presidente della Repubblica tunisina, Kais Saied, ha deciso di prorogare lo stato d’emergenza per il rischio terrorismo fino alla fine di gennaio 2024. Con decreto 814 del 29 dicembre 2023, pubblicato nella Gazzetta ufficiale, lo stato d’emergenza è stato prorogato su tutto il territorio della Repubblica tunisina per un mese, dal primo gennaio 2024 al 30 gennaio 2024. La misura fu introdotta per la prima volta nel 2015, in seguito agli attentati di Sousse e al museo del Bardo e da allora regolarmente esteso di anno in anno.
L’ultimo rinnovo dello stato d’emergenza era stato emesso dallo stesso presidente Saied il 31 gennaio 2023 per una durata di 11 mesi, ovvero fino al 31 dicembre. L’ultimo attentato nel Paese nordafricano risale al maggio 2023, quando diverse persone sono state uccise e ferite in un attacco a una sinagoga nella località turistica di Djerba. Almeno due attacchi con coltello sono stati registrati nel 2022 che hanno avuto come obiettivo agenti di sicurezza o civili. Le autorità tunisine hanno preso una serie di misure per smantellare le cellule terroristiche. Operazioni delle forze di sicurezza contro organizzazioni terroristiche hanno luogo regolarmente nei governatorati di Kasserine, Le Kef, Jendouba, Beja e Sidi Bouzid.
Intanto, il giornalista radiofonico ed editorialista, Zied el Heni, è stato arrestato in seguito alle critiche rivolte alla ministra del Commercio, Kalthoum Ben Rejeb, durante una trasmissione sull’emittente privata “Ifm”. Lo ha reso noto il Sindacato nazionale dei giornalisti tunisini (Snjt) spiegando che il fermo è stato disposto dal pubblico ministero presso il tribunale di prima istanza di Tunisi per “insulto alla ministra del Commercio”, in seguito all’interrogatorio della Guardia nazionale di El Aouina, nella capitale. Durante la trasmissione, El hani aveva suggerito alla ministra che “avrebbe dovuto dimettersi se incapace di svolgere le sue funzioni”.
Secondo il sindacato, che cita l’articolo 69 della Costituzione tunisina, “nessuna azione legale può essere intrapresa contro alcuno senza che la persona lesa abbia sporto denuncia”. L’organizzazione ha fatto appello alle autorità competenti affinché El Heni venga rilasciato, mentre il suo avvocato, Ayachi Hammami, parlando all’emittente radiofonica locale “Mosaique Fm” ha accusato il pm di “aver agito di sua iniziativa e sporto denuncia contro il suo assistito”. L’avvocato ha spiegato che il suo assistito dovrà rispondere di diffusione di notizie false, falsificazione e attribuzione di fatti non reali, ai sensi dell’articolo 24 del decreto 54, che prevede pene da cinque a dieci anni di reclusione.