K metro 0 – Madrid – “Il quarto incontro tra il capo del governo spagnolo Pedro Sánchez e il leader dell’opposizione Alberto Núñez Feijóo, che i due leader terranno questo venerdì, non invita all’ottimismo”, scriveva ieri il principale quotidiano spagnolo El Pais.

Del resto, i presagi non potevano essere più foschi dopo lo scambio di rimproveri e insulti  tra i due massimi esponenti politici spagnoli. Ma dalle notizie che filtrano dopo il loro faccia a faccia in parlamento  questa mattina, Feijóo e Sánchez hanno affrontato  “il loro incontro più teso  con la strada aperta verso un accordo”, ha scritto oggi El Pais,  nonostante siano si siano presentati con ordini del giorno opposti e in un clima di confronto totale.

Feijo  è disponibile a riprendere i negoziati per rinnovare il CGPJ (il Consiglio Generale della Magistratura) partendo dal punto in cui erano rimasti prima dell’ultima rottura. E ha proposto a che l’Ue supervisioni negoziati per la modifica della legge che regola il sistema elettorale dei giudici, e per il rinnovo del Consiglio Generale della Magistratura,  che  secondo Sanchez rispecchia ancora la maggioranza assoluta del Partito Popolare quando governava Mariano Rajoy. Sanchez avrebbe mostrato la sua disponibilità ad accettare questa mediazione europea.

Fonti  vicine a Feijo assicurano inoltre che il leader del PP ritiene possibile un’intesa preliminare sulla riforma dell’articolo 49 della Costituzione spagnola (sulle politiche di “prevenzione, cura, riabilitazione e integrazione per i minorati fisici, sensoriali e psichici”) per cancellare il termine “minorati” e sostituirlo con quello di “persone con disabilità”, proposto da molte organizzazioni nell’ambito sociale.

Feijoo avrebbe chiesto, inoltre, di fermare la mozione di sfiducia a Pamplona che permetterebbe al partito indipendentista basco Eh Bildu di insediarsi alla guida della città della Navarra con il sostegno dei socialisti. Se ciò non avverrà questo significherà, per i conservatori del PP, uno spartiacque fra “un prima e un dopo” nelle relazioni tra governo e opposizione.

Sullo sfondo dell’incontro con Feijoo rimane la controversa futura legge di amnistia per coloro che sono stati coinvolti in azioni separatiste in Catalogna tra il 2012 e il 2023, compreso il tentativo secessionista del 2017, una concessione che il PP e il partito di estrema destra Vox, terza forza alla Camera, considerano contraria alla Costituzione (del 1978).

Ma secondo Sanchez, per garantire la “convivenza nella Catalogna” prima o poi sarebbe stato necessario prendere una decisione per “lasciarci alle spalle la deriva giudiziaria  provocata dal trauma che ha rappresentato il primo Ottobre del 2017”, come aveva dichiarato in una recente intervista a una TV Privata spagnola.  E è sua convinzione che   se l’investitura di Alberto Núñez Feijóo, comunque andata a vuoto, non fosse dipesa dai voti di Vox ma da quelli del nazionalismo periferico avrebbe approvato la Legge di Amnistia.

Sulle questioni economiche, infine, Feijoo è critico sulla gestione del governo e denuncia  l’elevato debito pubblico. “Sanchez ci è costato in media 8 milioni di euro ogni ora da quando è al governo, 200 milioni ogni giorno” aveva attaccato il leader conservatore, aggiungendo che la Spagna è il Paese che ha aumentato di più la pressione fiscale tra i 27 Paesi dell’Ue.  

Ma riguardo al nuovo modello di finanziamento delle regioni autonome della Spagna, Sánchez vorrebbe che Feijóo prestasse più ascolto alle autonomie, a distanza di 10 anni trascorsi dall’ultima revisione di questo sistema.