K metro 0 – Madrid – “Per stavolta hai vinto tu”, ha detto Pedro “el guapo” (il premier Sanchez detto Pedro “il Bello”) allo “zar della Galizia”, Alberto Núñez Feijóo). Il capo del governo socialista, Pedro Sanchez, ha accettato che l’incontro con il leader dell’opposizione, Alberto Núñez Feijóo, in programma venerdì 22 dicembre, si svolga
K metro 0 – Madrid – “Per stavolta hai vinto tu”, ha detto Pedro “el guapo” (il premier Sanchez detto Pedro “il Bello”) allo “zar della Galizia”, Alberto Núñez Feijóo).
Il capo del governo socialista, Pedro Sanchez, ha accettato che l’incontro con il leader dell’opposizione, Alberto Núñez Feijóo, in programma venerdì 22 dicembre, si svolga alle Cortes (il parlamento spagnolo) anziché alla Moncloa (sede del governo).
E’ “senza precedenti” che l’incontro tra il presidente del consiglio e il leader dell’opposizione non si tenga alla Moncloa, ha lamentato Sanchez.
Nonostante Sanchez abbia accettato la scelta del luogo d’incontro con Feijoo, il capo dell’opposizione non si aspetta progressi nelle gelide relazioni fra i due, poichè la stabilità del governo, dipende dall’appoggio dei due principali partiti separatisti catalani (JxCat e ERC) e da quello basco EH Bildu, che il Partito Popolare di Feijoo considera erede del defunto gruppo terroristico ETA.
Sullo sfondo dell’incontro di domani ci sarà la controversa futura legge di amnistia per coloro che sono stati coinvolti in azioni separatiste in Catalogna tra il 2012 e il 2023, compreso il tentativo secessionista del 2017, una norma di grazia che il PP e il partito di estrema destra Vox, terza forza alla Camera, considerano contraria alla Costituzione (del 1978). Secondo Feijóo le Cortes (non la Moncloa) sono il luogo ideale per l’incontro perché la sovranità nazionale risiede nel Parlamento ed è bene che gli spagnoli sappiano che entrambi i partiti discutono lì e non “all’estero”. È bene, insomma, che “si sappia che il Governo e l’opposizione parlano nelle istituzioni e non a Ginevra e che il controllo del Governo avviene in quest’Aula”.
Feijóo si riferiva alla polemica sorta dopo il recente incontro in Svizzera tra membri del PSOE e del partito separatista catalano (JxCat), guidato dall’ex presidente catalano Carles Puigdemont, al momento rifugiato in Belgio per non essere perseguito.
Tra i temi principali che Sánchez vuole discutere nell’incontro, ci sarà anche quello del rinnovo del Consiglio Generale della Magistratura.
Non ha senso, sostiene Sanchez, che quest’organismo sia ancora quello che riflette la maggioranza assoluta del Partito Popolare quando governava Mariano Rajoy.
Riguardo al nuovo modello di finanziamento delle regioni autonome della Spagna, Sánchez vorrebbe che Feijóo prestasse più ascolto a distanza di 10 anni trascorsi dall’ultima revisione di questo sistema.
“Dialogo, dialogo, dialogo, dialogo quando vuole, come vuole e dove vuole” ha dichiarato Sanchez chiedendo al capo dell’opposizione comprensione ed esortandolo a lasciare da parte gli “insulti”.
Secondo Sánchez il PP di Feijoo non ha altra proposta per la Catalogna se non quella di opporsi alla legge di amnistia concordata tra il PSOE e i partiti indipendentisti a vantaggio delle persone coinvolte nel processo.
Feijóo, ssostiene Sanchez, è rimasto “bloccato” negli stessi slogan cinque mesi dopo le elezioni generali del 23 luglio scorso, perché non ha ancora accettato il risultato emerso dalle urne che non gli hanno consegnato una maggioranza assoluta.