K metro 0 – Gaza – Le forze israeliane hanno ucciso per sbaglio tre degli ostaggi catturati da Hamas durante l’attacco sferrato il 7 ottobre scorso dal movimento islamista palestinese. Lo hanno annunciato le forze di difesa israeliane (Idf) in un messaggio pubblicato sulla piattaforma X, aggiungendo che le tre persone sono state “erroneamente considerate come una minaccia”.

L’incidente è avvenuto durante le operazioni militari in corso nel quartiere di Shejaiya, nella parte orientale di Gaza City. I soldati hanno sparato e ucciso gli ostaggi pensando che fossero ostili. Successivamente, sono nati “alcuni sospetti sulla loro identità”. I corpi sono stati quindi portati in Israele e identificati: si tratta di Yotam Haim, Samer Talalka e un terzo ostaggio, si tratta di Alon Shamriz, il cui nome non è stato subito divulgato per volere dei familiari.

Intanto, il governo del movimento palestinese Hamas ha annunciato oggi che le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza hanno causato la morte di 18.800 persone dall’inizio della guerra, il 7 ottobre scorso. I palestinesi morti, per lo più uccisi in attacchi aerei israeliani, sono per il 75 per cento minori (8.000) e donne (6.200), si legge in un comunicato dell’ufficio stampa di Hamas, che stima a 7.500 il numero dei dispersi nel settantesimo giorno della Guerra con Israele.

Infine, un fotoreporter di Al Jazeera, è stato tragicamente ucciso questa sera e un altro è rimasto ferito in un attacco aereo israeliano che ha preso di mira una scuola secondaria femminile che ospitava famiglie sfollate a Khan Yunis, a sud di nella Striscia di Gaza, riporta l’agenzia palestinese Wafa.

Le fonti locali hanno confermato la morte di Samer Abu Daqqa reporter di Al Jazeera – dopo cinque ore di impotente sanguinamento – e il ferimento di Wael al-Dahdouh. Entrambi i giornalisti indossavano elmetti e indumenti protettivi, manifestando che erano dalla stampa.