K metro 0 – Kiev – L’Ucraina si prepara a varare una nuova mobilitazione per integrare le forze armate dopo 21 mesi di guerra con la Russia. Kiev sta per approvare una nuova legge, come ha annunciato la parlamentare Mariana Bezuhla su Facebook, per allargare le fasce della popolazione da cui selezionare soldati per il
K metro 0 – Kiev – L’Ucraina si prepara a varare una nuova mobilitazione per integrare le forze armate dopo 21 mesi di guerra con la Russia. Kiev sta per approvare una nuova legge, come ha annunciato la parlamentare Mariana Bezuhla su Facebook, per allargare le fasce della popolazione da cui selezionare soldati per il conflitto.
Oleksandr Zavitnevych, presidente della commissione per la sicurezza e la difesa nazionale, ha confermato che la legge è in via di definizione. Il provvedimento si rende necessario mentre la guerra si avvia ormai verso i 2 anni. Gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da scontri durissimi nella zona di Avdiivka, centro industriale nella regione del Donetsk, nell’est dell’Ucraina.
A ottobre, la Russia – continua l’Adnkronos – ha avviato una massiccia offensiva cercando di conquistare la città. Secondo il quadro delineato dagli analisti, Mosca ha schierato nell’area migliaia di uomini, tank e mezzi. In totale, la Russia avrebbe utilizzato 40.000 soldati per l’attacco. Per resistere all’onda d’urto, l’Ucraina ha dovuto chiedere uno sforzo estremo al proprio apparato militare, nello stesso periodo in cui le forze di Kiev hanno cercato di mantenere la pressione sul fronte meridionale nella pressione di Zaporizhzhia.
Laureati e detenuti, i nuovi soldati per Kiev
Ora, il paese guidato dal presidente Volodymyr Zelensky deve correre ai ripari, come evidenzia anche Newsweek: le nuove leggi dovrebbero eliminare l’esenzione attualmente prevista per chi si distingue nel percorso di studi fino ad un livello di specializzazione. Inoltre, potrebbero essere chiamati alle armi anche cittadini che hanno svolto il servizio militare per altri paesi e poi hanno ottenuto la cittadinanza ucraina. Un altro ‘serbatoio’, come è già avvenuto in Russia sin dalle prime fase della guerra, sarà rappresentato da chi è stato condannato per un reato.
Negli ultimi giorni, un alto ufficiale – il comandante Petr Gorbatenko che guida il primo battaglione d’assalto della terza brigata – ha invocato un provvedimento che abbassi l’età per la leva. L’Ucraina, proprio come la Russia, non fornisce cifre ufficiali relative alle perdite. In assenza di comunicazioni, è praticamente impossibile per gli osservatori e gli analisti avere un panorama chiaro della situazione. Le ultime ipotesi risalgono alla scorsa primavera: l’U.S. Defense Intelligence Agency attribuiva 15-17mila morti all’Ucraina e 109-113.500 feriti.
Quanti soldati sono morti in guerra?
Kiev aggiorna quotidianamente il bollettino, impossibile da verificare in maniera indipendente, con cifre relative alle presunte perdite russe: Mosca avrebbe perso quasi 320mila uomini dal febbraio 2022. Un numero lontano anni luce dai 5.937 morti che il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, ha citato in un’occasione isolata un anno fa.
A settembre di quest’anno, la Russia ‘si è lasciata sfuggire’ un altro dato. Il ministero russo del Lavoro ha ordinato la stampa di 230mila certificati per famiglie di veterani di guerra morti e 750mila certificati per veterani di guerra, molti più che in passato. A maggio il ministero del Lavoro aveva ordinato 100mila certificati di veterani di combattimento e 23mila per famigliari di combattenti deceduti.
Le donne in battaglia, l’idea della Russia
Il ricambio, anche se non in prima linea, è un problema per entrambi i paesi. La Russia, attraverso canali privati, comincia a ipotizzare un impiego più ampio delle donne. Una compagnia militare e di sicurezza privata sponsorizzata dall’intelligence di Mosca sta cercando di reclutare per la prima volta le donne per destinarle a ruoli di combattimento nel conflitto iniziato oltre 600 giorni fa, come ha evidenziato l’intelligence britannica. “Sui social è stato lanciato l’appello a reclute donne ad unirsi al Battaglione Borz, parte del PMC Redut russo, nelle posizioni di cecchino e operatori di veicoli senza equipaggio. Redut è verosimilmente sponsorizzato direttamente dalla direzione principale dell’intelligence russa”.
“Nel marzo 2023, il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha dichiarato che in Ucraina erano state schierate 1.100 donne, il che equivarrebbe allo 0,3% circa delle sue forze. Come sottolinea l’annuncio di Redut, attualmente svolgono principalmente ruoli di supporto medico e di logistica. Non è chiaro – fa notare il rapporto di intelligence – se le forze di difesa russe cercheranno di seguire l’esempio e aprire più ruoli di combattimento alle donne”.
Caccia ai disertori
L’Ucraina nel complesso dovrebbe avere attualmente a disposizione 800mila uomini. Chi diserta, viene multato e rischia 8 anni di carcere. Nelle ultime settimane, i riflettori si sono accesi sui quasi 20mila uomini fuggiti all’estero per evitare di andare a combattere. Altri 21.113 sono stati fermati dalle autorità mentre cercavano di superare il confine o hanno cercato di ottenere false esenzioni, come riferisce la Bbc.
Dopo lo scoppio della guerra, l’Ucraina ha vietato l’espatrio degli uomini fra i 18 e i 60 anni. Il numero di 19.740 uomini fuggiti all’estero è stato raccolto sulla base dei dati degli ingressi illegali in Romania, Moldova, Polonia, Ungheria e Slovacchia fra il febbraio 2022 e l’agosto 2023.
Fra i renitenti anche 6.800 persone che hanno cercato di ottenere false esenzioni. Sono esclusi dal servizio militare gli uomini con particolari condizioni di salute, i padri di almeno tre figli e lavoratori con particolari responsabilità.