K metro 0 – Varsavia – La decima legislatura del Parlamento polacco si è aperta nel peggiore dei modi per Diritto e giustizia (PiS), il partito di destra che è stato alla guida del Paese negli ultimi otto anni e che, malgrado sia emerso come prima forza politica alle elezioni del 15 ottobre, non ha
K metro 0 – Varsavia – La decima legislatura del Parlamento polacco si è aperta nel peggiore dei modi per Diritto e giustizia (PiS), il partito di destra che è stato alla guida del Paese negli ultimi otto anni e che, malgrado sia emerso come prima forza politica alle elezioni del 15 ottobre, non ha più una maggioranza, né sembra in grado di poterla formare. Durante le sedute inaugurali delle due camere, apertesi ieri, PiS è rimasto sostanzialmente escluso dagli uffici di presidenza di Sejm e Senato. Alla camera bassa il ruolo di presidente è stato assegnato a Szymon Holownia, leader di Terza via. Holownia ha ottenuto 265 voti, ossia quelli della sua formazione, di Coalizione civica (Ko) e di Nuova sinistra, ma persino 17 voti della formazione di estrema destra Confederazione. Il leader di Terza via ha così sfilato l’incarico alla presidente del Sejm uscente Elzbieta Witek, candidata di PiS, che ha raccolto soltanto 193 voti.
Diritto e giustizia ha dovuto incassare una sconfitta anche nell’elezione di cinque vicepresidenti, tra cui non figurano suoi rappresentanti: Krzysztof Bosak (Confederazione), Wlodzimierz Czarzasty (Nuova sinistra), Dorota Niedziela (Ko), Monika Wielichowska (Ko) e Piotr Zgorzelski (Terza via). Resta ancora da eleggere, in un’altra seduta, un sesto vicepresidente. A tal proposito, il leader di PiS Jaroslaw Kaczynski ha dichiarato che il nome di riferimento del partito resta quello di Witek, ma che sono “pronti a non avere un vicepresidente al Sejm”. In base all’accordo di coalizione sottoscritto da Ko, Terza via e Nuova sinistra, Holownia resterà alla guida del Sejm fino al 13 novembre 2025, per poi essere sostituito da Wlodzimierz Czarzasty per il resto della legislatura. A Diritto e giustizia non è andata meglio al Senato, dove Malgorzata Kidawa-Blonska (Ko) è diventata presidente con il voto di 66 senatori, mentre il candidato di PiS Marek Pek si è fermato a 33. Anche nella camera alta, il partito di Kaczynski non è riuscito nell’impresa di ottenere alcun vicepresidente. Al ruolo sono stati invece eletti Magdalena Biejat (Nuova sinistra), Michal Kaminski (Ko) e Rafal Grupinski (Ko).
Sempre nella giornata di ieri, come previsto dalla costituzione del 1997, il primo ministro uscente Mateusz Morawiecki ha presentato le sue dimissioni. Il capo dello Stato gli ha conseguentemente assegnato in serata la missione esplorativa per la formazione di un nuovo esecutivo. Una settimana fa, infatti, Duda ha annunciato che avrebbe dato il mandato a PiS in quanto primo partito, secondo una consolidata prassi costituzionale. Da questo momento, Morawiecki ha 14 giorni per presentare una squadra e il programma di governo, dopodiché si procederà a votare la fiducia. L’impresa di Morawiecki, tuttavia, sembra destinata a un fiasco, stanti i numeri al Sejm: PiS conta soltanto 194 deputati su 460, lontani dalla maggioranza assoluta di 231, mentre le tre principali formazioni dell’opposizione ne contano 248. In caso di sconfitta, sarà proprio la camera bassa del Parlamento a nominare un nuovo candidato premier. Ko, Terza via e Nuova sinistra attendono impazienti questo momento e non sprecano tempo: già la scorsa settimana hanno sottoscritto un accordo di coalizione.