K metro 0 – Roma – L’Italia non è coinvolta negli attacchi in Iraq lanciati dalle milizie sciite filo-iraniane contro le basi che ospitano i militari della Coalizione internazionale contro lo Stato islamico guidata dagli Stati Uniti. Lo ha detto oggi ad “Agenzia Nova” l’ambasciatore dell’Iraq a Roma, Saywan Barzani, a margine di un evento del
K metro 0 – Roma – L’Italia non è coinvolta negli attacchi in Iraq lanciati dalle milizie sciite filo-iraniane contro le basi che ospitano i militari della Coalizione internazionale contro lo Stato islamico guidata dagli Stati Uniti. Lo ha detto oggi ad “Agenzia Nova” l’ambasciatore dell’Iraq a Roma, Saywan Barzani, a margine di un evento del Festival della diplomazia. Le milizie irachene appoggiate dall’Iran hanno lanciato ripetuti attacchi con razzi e droni sulle basi Usa in Iraq e in Siria, dove le truppe statunitensi sono presenti come parte integrante della Coalizione internazionale per combattere lo Stato islamico (Is). Secondo il portavoce del Pentagono, generale Pat Ryder, le forze Usa sono state attaccate almeno tredici volte tra il 17 e il 24 ottobre.
Ieri sera, 25 ottobre, la coalizione di milizie sciite filo-iraniane denominata “Resistenza islamica in Iraq” ha rivendicato l’ultimo attacco missilistico in ordine di tempo contro le forze militari statunitensi di stanza nell’aeroporto di Abu Hajar, nel nord-est della Siria controllato dai curdi. “Non penso che l’Italia sia coinvolta, sono atti di violenza che condanniamo. Il governo sta facendo il suo possibile per fermare queste persone e arrestarle. Penso che questi attacchi siano fatti al solo scopo dimostrativo. E’ più facile farlo in Siria, in Iraq e in Libano”, ha detto Barzani, smentendo che ci sia l’Iraq dietro questi episodi. “L’Iraq è per la pace, per i diritti legittimi del popolo palestinese e di tutti gli altri popoli nella regione. Si tratta di attacchi di impatto mediatico che non hanno fatto danni. Li condanniamo e faremo il possibile affinché non si ripetano più”, ha concluso il diplomatico.
Vale la pena ricordare che l’Italia è presente in Iraq nell’ambito di due missioni contro l’Is. La prima è l’Operazione Prima Parthica, che rappresenta il contributo nazionale alla Coalizione internazionale per il contrasto all’Is, con un totale di 1.100 militari. L’Italia prende parte dal 2014 alla Coalizione multinazionale denominata “Operation Inherent Resolve” (Oir, composta da 84 nazioni e cinque organizzazioni internazionali) contro i membri dell’Is operanti in Iraq e Siria. Inoltre, l’Italia fa parte anche della missione Nato, nell’ambito della Coalizione anti Is, svolgendo compiti di addestramento e capacity building. Attualmente la consistenza massima annuale autorizzata dall’Italia per il contingente nazionale impiegato nella missione è di 280 militari e 25 mezzi terrestri, secondo quanto si legge sul sito del ministero della Difesa.