K metro 0 – Tel Aviv – L’”offensiva totale” di Israele nella Striscia di Gaza prende forma e ottiene il sostanziale via libera del presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Israele avrebbe rifiutato la proposta dell’Egitto, che sta provando a mediare e favorire una de-escalation. Intanto i numeri delle vittime tra l’attacco e la reazione sono
K metro 0 – Tel Aviv – L'”offensiva totale” di Israele nella Striscia di Gaza prende forma e ottiene il sostanziale via libera del presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Israele avrebbe rifiutato la proposta dell’Egitto, che sta provando a mediare e favorire una de-escalation. Intanto i numeri delle vittime tra l’attacco e la reazione sono impressionanti: almeno 1.200 morti provocati da Hamas, più di 900 le persone che hanno perso la vita a Gaza sinora.
Le forze armate israeliane, dopo la mobilitazione di 300mila riservisti, si preparano quindi all’offensiva contro la Striscia dopo aver neutralizzato i terroristi sul proprio territorio: sarebbero 1500 i miliziani uccisi e ora, con la neutralizzazione dell’allarme interno, si passa alla fase successiva. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, citato dall’emittente Channel 12, ha spiegato di aver ”allentato tutte le restrizioni e abbiamo ripreso il controllo dell’area”.
La campagna di Gaza, secondo il Times of Israel, potrebbe durare mesi, in un dedalo come Gaza, le strategie di Israele andrebbero adeguate ad un ambiente diverso. Le Idf, le forze armate israeliane, sono abituate a muoversi rapidamente e controllare più territorio possibile evitando lo scontro strada per strada e casa per casa. A Gaza, invece, si prospetta proprio questo scenario. Hamas, d’altra parte, all’interno della Striscia sarebbe solo uno dei nemici. Sono presenti altre formazioni, a cominciare dalla jihad islamica, che non hanno risorse e armi paragonabili a quelle di Hamas ma possono opporre una resistenza rilevante.
L’attacco condotto sabato da Hamas, inoltre, dimostra che i nemici di Israele hanno un livello di preparazione forse mai raggiunto. Lo scontro nel ristretto territorio di Gaza, dove sono tenuti in ostaggio tra i 100 e i 200 israeliani, rischia di provocare un elevatissimo numero di vittime, con i civili inevitabilmente coinvolti in caso di perdurante chiusura del valico con l’Egitto.