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Migranti, ambasciatori Ue trovano accordo su crisi

Migranti, ambasciatori Ue trovano accordo su crisi

K metro 0 – Bruxelles – Gli ambasciatori dei Paesi membri dell’Ue hanno trovato un accordo sul regolamento sulle crisi migratorie nel Coreper, annuncia la presidenza spagnola. L’accordo, conferma una fonte diplomatica Ue, è stato raggiunto a maggioranza qualificata. L’Italia ha votato a favore, aggiunge la fonte, ma allegherà una dichiarazione a verbale. I Il regolamento sulle

K metro 0 – Bruxelles – Gli ambasciatori dei Paesi membri dell’Ue hanno trovato un accordo sul regolamento sulle crisi migratorie nel Coreper, annuncia la presidenza spagnola. L’accordo, conferma una fonte diplomatica Ue, è stato raggiunto a maggioranza qualificata. L’Italia ha votato a favore, aggiunge la fonte, ma allegherà una dichiarazione a verbale. I

Il regolamento sulle situazioni di crisi e di forza maggiore nel campo della migrazione e dell’asilo era l’ultimo pezzo del patto Ue sulle migrazioni che era ancora incagliato in Consiglio: ora potranno iniziare i negoziati con il Parlamento Europeo, con l’obiettivo di avere un accordo sul pacchetto prima di fine legislatura.

I rappresentanti degli Stati membri dell’Ue, conferma il Consiglio, hanno raggiunto un accordo sulla componente finale di una politica europea comune in materia di asilo e migrazione, confermando il l mandato negoziale sul regolamento sulle situazioni di crisi, compresa la strumentalizzazione della migrazione, e la forza maggiore nel campo della migrazione e dell’asilo. La posizione approvata oggi costituirà la base dei negoziati tra la presidenza del Consiglio e il Parlamento europeo. Per Fernando Grande-Marlaska Gómez, ministro degli Interni spagnolo, “oggi abbiamo compiuto un enorme passo avanti su una questione cruciale per il futuro dell’Ue. Con l’accordo di oggi siamo in una posizione migliore per raggiungere un accordo sull’intero patto sull’asilo e sull’immigrazione con il Parlamento Europeo entro la fine di questo semestre”. Per la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, l’accordo consentirà di approvare “il patto prima di fine legislatura”.

Cosa prevede l’accordo

La nuova legge stabilisce il quadro che consentirebbe agli Stati membri di affrontare situazioni di crisi nel campo dell’asilo e della migrazione adeguando alcune regole, come quelle relative alla registrazione delle domande di asilo o alla procedura di asilo alla frontiera. Questi Paesi potrebbero anche richiedere misure di solidarietà e sostegno all’Ue e ai suoi Stati membri. In una situazione di crisi o di forza maggiore, gli Stati membri possono essere autorizzati ad applicare norme specifiche riguardanti la procedura di asilo e di rimpatrio. Tra l’altro, la registrazione delle domande di protezione internazionale può essere completata entro quattro settimane dalla presentazione, alleggerendo così le pubbliche amministrazioni.

Uno Stato membro che si trova ad affrontare una situazione di crisi può richiedere contributi di solidarietà ad altri Paesi dell’Ue, che possono assumere la forma di ricollocazione dei richiedenti asilo o beneficiari di protezione internazionale dallo Stato membro in crisi verso gli Stati membri contribuenti; compensazioni di responsabilità, vale a dire che lo Stato membro sostenitore si assumerebbe la responsabilità di esaminare le richieste di asilo con l’obiettivo di alleviare lo Stato membro che si trova in una situazione di crisi; contributi finanziari o misure alternative di solidarietà. Le misure eccezionali e il sostegno di solidarietà richiedono l’autorizzazione del Consiglio, “in conformità con i principi di necessità e proporzionalità e nel pieno rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini di Paesi terzi e degli apolidi”. Ora le norme potranno essere negoziate con il Parlamento.

Il compromesso con la Germania

Il punto di incontro tra le posizioni di Italia e Germania, in ambito Ue, è rappresentato dal testo elaborato dalla presidenza spagnola. Il testo è una mediazione tra le posizioni Di Berlino e Roma, in disaccordo sul ruolo delle Ong attive nel Mediterraneo Centrale e sul trattamento dei minori.

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