K metro 0 – Bruxelles – In seguito all’orrendo e codardo attacco terroristico di oggi contro gli agenti di polizia del Kosovo, l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue Josep Borrell ha parlato con il primo ministro Albin Kurti. Come si legge in una nota, Borrell ha condannato con la massima fermezza
K metro 0 – Bruxelles – In seguito all’orrendo e codardo attacco terroristico di oggi contro gli agenti di polizia del Kosovo, l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue Josep Borrell ha parlato con il primo ministro Albin Kurti. Come si legge in una nota,
Borrell ha condannato con la massima fermezza l’aggressione odierna. L’Alto rappresentante ha espresso le sue condoglianze alla famiglia, ai colleghi e ai cari dell’agente di polizia che ha perso la vita nell’esercizio del suo dovere e ha augurato una pronta guarigione agli agenti di polizia feriti. Borrell ha inoltre chiamato il presidente Aleksandar Vucic. L’Alto rappresentante ha ribadito il suo appello alla resa immediata degli aggressori e al rilascio dei pellegrini del monastero di Banjska, affinché possano partire sani e salvi. Ha chiesto di ripristinare la calma e la stabilità.
La missione Eulex, in qualità di secondo soccorritore in materia di sicurezza, sta monitorando la situazione sul terreno ed è pronto a sostenere le istituzioni del Kosovo nel mantenere la stabilità e la sicurezza di tutte le sue comunità, in linea con il suo mandato e in stretto coordinamento con la missione Kfor della Nato. Il rappresentante speciale dell’Ue per il Kosovo sul campo è in stretto contatto con le autorità.
Il presidente della Serbia, Aleksandar Vucic, ha commentato gli eventi così. L’unico colpevole “di tutto ciò che accade intorno al Kosovo” è Albin Kurti, ha dichiarato Vucic, in una conferenza stampa stasera a Belgrado. “Albin Kurti è l’unico colpevole, è lui che vuole il conflitto e la guerra. L’unico desiderio che ha è trascinarci in un conflitto con la Nato”, ha detto Vucic aggiungendo che Kurti è andato contro quanto previsto dall’Accordo di Bruxelles sulla normalizzazione dei rapporti tra Belgrado e Pristina e ha solo “provocato e provocato continuamente”.