K metro 0 – Bruxelles – La corruzione riduce la capacità di pianificazione, prevenzione e attenuazione del rischio. E svigorisce la qualità della risposta in situazioni di catastrofe e conflitti, denuncia Transparency International. Nel caso di opere complesse, come le ricostruzioni e gli investimenti strutturali nella prevenzione, la trasparenza è essenziale per il controllo del
K metro 0 – Bruxelles – La corruzione riduce la capacità di pianificazione, prevenzione e attenuazione del rischio. E svigorisce la qualità della risposta in situazioni di catastrofe e conflitti, denuncia Transparency International.
Nel caso di opere complesse, come le ricostruzioni e gli investimenti strutturali nella prevenzione, la trasparenza è essenziale per il controllo del corretto operato della pubblica amministrazione.
Le comunità e le persone colpite dalle crisi si aspettano che le organizzazioni che le assistono gestiscano le proprie risorse in modo efficiente ed eticamente responsabile. Cosa che spesso non avviene nei paesi più corrotti.
I disastri naturali in tutto il mondo dimostrano come la corruzione peggiori gli effetti devastanti di una cattiva gestione delle catastrofi.
Prendiamo ad esempio i terremoti in Turchia: molti hanno sostenuto che la mancata adozione di norme edilizie severe o l’incapacità di applicarle ha peggiorato la situazione. Un’adeguata protezione antisismica si basa infatti sul rigoroso rispetto delle norme edilizie, ma la corruzione nel corso degli appalti e l’uso di materiali e tecniche di assemblaggio scadenti possono compromettere queste salvaguardie vitali.
I rischi di corruzione durante le emergenze aumentano ovunque si verifichino disastri naturali. Esistono resoconti documentati di ampi dirottamenti di fondi e forniture mediche, false fatturazioni, tangenti e sistemi di approvvigionamento opachi durante le crisi in tutto il mondo. Per contrastare tutto questo servono norme severe, impegno civico e più stretti controlli sull’operato di chi detiene il potere.
Gli interventi umanitari hanno luogo per lo più in Stati fragili, con governi deboli, istituzioni pubbliche inefficienti e una limitata capacità di far fronte alle emergenze e di prevenirle. Sebbene non si sappia esattamente quanto denaro destinato agli aiuti umanitari venga perso a causa della corruzione, sappiamo che questa riduce la qualità e la quantità degli aiuti indirizzati ai più bisognosi. Le calamità inoltre aggravano i problemi esistenti nei paesi colpiti, come l’insicurezza economica, i disordini politici e le disuguaglianze.
Questo non è un problema nuovo, ma sono necessari maggiori investimenti per favorire il buon governo e contrastare la corruzione con strategie adeguate prima che si verifichino disastri.
Nel caso del Marocco, mentre la comunità internazionale continua a rispondere all’emergenza del terremoto, il contrasto alla corruzione resta più importante che mai per garantire che fondi, servizi, e beni essenziali per garantire la sopravvivenza raggiungano coloro che ne hanno più bisogno.
Con un punteggio di 38 su 100 nell’indice di percezione della corruzione 2022 di Transparency International, il Marocco è alla è sceso di cinque punti rispetto al 2018, dimostrando quanto sia necessario un cambiamento sistemico e l’introduzione di efficaci meccanismi anticorruzione.