K metro 0 – Venezia – The Killer, il film di David Fincher, in concorso all’80‘ mostra del cinema, thriller non tra i più adrenalinici, presentato oggi a Venezia sembra tagliato su misura per il gelido Fasbender e Tilda Swinton, non meno algida del protagonista. Insomma, The Killer, sa tanto di compito ordinario e non molto brillante.

Diciamo subito che il film non sembra adatto ad una mostra del cinema, che dovrebbe proporre nuovi linguaggi e temi originali. Qui invece il protagonista ci spiega, i passi che deve seguire un Killer per realizzare l’omicidio perfetto: 1) niente empatia, 2) non fidarti di nessuno, 3) prevedere tutto. Infatti, il film è una prolungata e articolata esibizione della metodologia di un sicario contemporaneo, ovvero tutto ciò che deve fare un assassino per uccidere senza lasciare traccia o essere visto in mezzo a mille codici, connessione satellitare e videocamere, con regole da seguire anche quando qualcosa non funziona. Per le oltre due ore del film si ripete lo stesso schema, dove tutto e ‘calcolato nel minimo dettaglio e con molta precisione.

The Killer è un adattamento cinematografico dell’omonima graphic novel di  Matz e Luc Jacamon. Del fumetto il film mantiene l’essenzialità, come se anche il regista avesse “disegnato” ad uno ad uno ogni elemento presente nel film, togliendo tutto quello che non è necessario.

Fassbender sembra essere appena uscito dal suo film rivelazione, Shame, film d’amore senza sentimenti. Sarebbe interessante vederlo in un film dove possa esprimere passioni irrefrenabili. Per due settimane il film si potrà vedere al cinema, poi su Netflix. Forse, anche per questo, il film ha un taglio molto televisivo e poco cinematografico.

di Alessandro Corsi