K metro 0 – Tel Aviv – E’ salito ad almeno 140 il bilancio dei feriti degli scontri, in corso da questa mattina, a Tel Aviv, tra la polizia e i manifestanti, per lo più rifugiati eritrei, riunitisi davanti alla rappresentanza diplomatica di Asmara per protestare contro il governo dell’Eritrea. Lo si apprende dall’emittente israeliana
K metro 0 – Tel Aviv – E’ salito ad almeno 140 il bilancio dei feriti degli scontri, in corso da questa mattina, a Tel Aviv, tra la polizia e i manifestanti, per lo più rifugiati eritrei, riunitisi davanti alla rappresentanza diplomatica di Asmara per protestare contro il governo dell’Eritrea. Lo si apprende dall’emittente israeliana “Channel 14”.
Secondo il canale israeliano “I 24 News”, inoltre, tra i feriti figurano almeno 30 agenti di polizia, nessuno dei quali in gravi condizioni. Tra i manifestanti, invece, i feriti gravi sono almeno 14. Questa mattina, davanti alla sede dell’ambasciata eritrea a Tel Aviv, decine di manifestanti, quasi tutti rifugiati e richiedenti asilo, avevano organizzato una manifestazione per protestare contro il sostegno del governo israeliano nei confronti di Asmara, in concomitanza con un evento culturale in programma presso la rappresentanza diplomatica.
L’Eritrea è stata spesso chiamata la “Corea del Nord africana” per il suo regime totalitario. Il paese è governato dal presidente Isaias Afwerki dall’inizio degli anni ’90, quando l’Eritrea ottenne l’indipendenza dall’Etiopia. Afwerki ha imprigionato e ucciso molti dei suoi oppositori politici.
I media, riportano diverse storie di rifugiati, fuggiti dal paese che venivano rintracciate dal regime di Asmara e minacciate di pagare i “debiti” o cosiddetta “tassa sulla diaspora” riscossa sui cittadini che vivono all’estero. Inoltre, il reclutamento militare è obbligatoria e tutti i cittadini, uomini e donne, sono tenuti a prestare servizio.