K metro 0 – Il Cairo – Il ministero egiziano dell’Approvvigionamento e del commercio interno ha stipulato un contratto per l’importazione di 360 mila tonnellate di grano dall’estero. Secondo una dichiarazione del governo nordafricano, si tratta in particolare di 300 mila tonnellate di grano russo e 60.000 tonnellate di grano romeno. Secondo quanto riporta l’agenzia
K metro 0 – Il Cairo – Il ministero egiziano dell’Approvvigionamento e del commercio interno ha stipulato un contratto per l’importazione di 360 mila tonnellate di grano dall’estero. Secondo una dichiarazione del governo nordafricano, si tratta in particolare di 300 mila tonnellate di grano russo e 60.000 tonnellate di grano romeno. Secondo quanto riporta l’agenzia Nova, la spedizione dovrebbe partire nel mese di ottobre. Il Paese delle piramidi sta cercando di mantenere scorte di grano sufficienti per almeno sei mesi. L’offerta più bassa ricevuta dall’Autorità generale egiziana per la fornitura di materie prime è di 250 dollari per tonnellata “Free On Board”.
In un intervento al vertice russo-africano di San Pietroburgo della scorsa settimana, il presidente dell’Egitto, Abdel Fatah al Sisi, aveva sollecitato una soluzione consensuale al dossier dell’esportazione del grano ai Paesi africani attraverso il Mar Nero. Il capo dello Stato nordafricano aveva spiegato che la “visione” dell’Egitto si basa su quattro pilastri: primo, rispetto della sovranità e dell’indipendenza degli Stati del continente; secondo, trovare soluzioni sostenibili alla risoluzione dei conflitti, prevenendo il ricorso a sanzioni economiche penalizzanti per tutti; terzo, trovare soluzioni urgenti per fornire cibo e fertilizzanti a prezzi che aiutino l’Africa a superare la crisi attuale, anche con progetti volti a sviluppare l’agricoltura sostenibile; quarto e ultimo punto, più peso dell’Africa all’interno dei forum internazionali esistenti, in particolare nel G20, e una riforma delle istituzioni finanziarie internazionali con il sostegno dei “partner e degli amici russi”.
Secondo i stima di Coldiretti, tra i paesi in via di sviluppo più colpiti dall’interruzione dell’accordo Onu sul grano ci sono il Bangladesh con oltre un miliardo di chili di grano importato dall’Ucraina nel corso dell’anno di durata dell’intesa, l’Egitto con 417 milioni di chili di grano, 998 milioni di chili di mais, 4,6 milioni di chili di olio e farina di girasole e 131 milioni di chili di semi di soia e il Kenya con 385 milioni di chili di grano, 53 milioni di chili di mais, secondo l’analisi della Coldiretti. Tra i paesi coinvolti anche l’Etiopia con quasi 263 milioni di chili grano, lo Yemen con 259 milioni di chili di grano e la Tunisia con oltre 222 milioni di chili di grano, 356 milioni di chili di mais, 108 milioni di chili di altri prodotti secondo l’analisi della Coldiretti che evidenzia come ai paesi poveri è stato destinato ben il 58 per cento dei prodotti agricoli transitati nei tre porti di Chornomorsk, Yuzhny e Odessa.