K metro 0 – Washington – La Cina sta fornendo alla Russia tecnologie e attrezzature sempre più cruciali per la guerra in Ucraina. Lo rivela il rapporto “Support Provided by the People’s Republic of China to Russia”, appena pubblicato dall’ufficio del direttore dell’Intelligence nazionale degli Stati Uniti. Essa è dunque diventata un alleato di primo
K metro 0 – Washington – La Cina sta fornendo alla Russia tecnologie e attrezzature sempre più cruciali per la guerra in Ucraina. Lo rivela il rapporto “Support Provided by the People’s Republic of China to Russia”, appena pubblicato dall’ufficio del direttore dell’Intelligence nazionale degli Stati Uniti. Essa è dunque diventata un alleato di primo piano di Putin nel suo sforzo bellico.
La Cina sta inoltre perseguendo una serie di meccanismi di sostegno economico per la Russia che attenuano l’impatto delle sanzioni occidentali e dei controlli sulle esportazioni; ha pure incrementato le importazioni di petrolio e gas russo dirottato dall’Europa.
“Pechino ha anche aumentato in modo significativo l’uso della sua valuta, lo yuan, e delle sue infrastrutture finanziarie nelle interazioni commerciali con la Russia, consentendo alle entità russe di condurre transazioni finanziarie al riparo dalle interdizioni occidentali”, si legge nel rapporto di cui riferisce l’agenzia turca Anadolu.
In un caso, il rapporto indica che a marzo la Cina “aveva spedito alla Russia più di 12 milioni di dollari in droni e parti di droni”. Gli Stati Uniti e i loro alleati internazionali hanno cercato di limitare la capacità della Russia di condurre la sua guerra contro l’Ucraina, che dura ormai da 17 mesi, anche cercando di contenere il suo accesso alle cosiddette “tecnologie a doppio uso”, vale a dire, attrezzature utilizzabili sia per scopi civili sia militari.
All’inizio di questa settimana, un rapporto ha affermato che le aziende con sede in Cina stanno rifornendo la Russia di una marea di attrezzature di cui le forze del Cremlino possono usufruire sul campo di battaglia in Ucraina. Tra questi vi sono ordini da parte di acquirenti russi per centinaia di migliaia di giubbotti antiproiettile ed elmetti, droni commerciali che consentono alle forze di terra di identificare e comporre gli obiettivi e mirini termici che permettono ai combattenti di sparare con maggiore precisione di notte,
Intanto ieri, l’India ha avvertito la Cina che si riserva il diritto di rispondere adeguatamente dopo che Pechino ha rilasciato “visti pinzati” ai cittadini indiani dello Stato dell’Arunachal Pradesh, che la Cina sostiene essere parte del suo territorio.
Un visto spillato è difatti un tipo di permesso che viene attaccato alla carta invece di essere timbrato sul passaporto. Pechino ha rilasciato ai giocatori dell’Arunachal Pradesh dei visti spillati invece di quelli normali, per evitare di riconoscere lo Stato di appartenenza come parte dell’India.
Nel corso di un briefing settimanale con i media, il portavoce del ministero degli Affari Esteri Arindam Bagchi ha dichiarato che la mossa di Pechino è “inaccettabile, e abbiamo presentato una forte protesta alla parte cinese, ribadendo la nostra posizione coerente sulla questione, L’India si riserva il diritto di rispondere adeguatamente a tali azioni”, ha aggiunto.
La Cina rivendica quasi 90.000 chilometri quadrati di area nell’Arunachal Pradesh e lo chiama Zangnan o Tibet meridionale. Nuova Delhi respinge le rivendicazioni della Cina e afferma che l’intero Stato dell’Arunachal Pradesh è parte integrante dell’India. La Cina ha anche rilasciato visti graffati ai residenti di Jammu e Kashmir per un motivo simile.