K metro 0 – Berlino – Per raggiungere la neutralità climatica, il governo federale tedesco punta sull’idrogeno. Lo ha deciso ieri il Consiglio dei ministri, che ha approvato la revisione della strategia nazionale in materia. Ne riferisce Zdf. Nel sistema energetico climaticamente neutrale del futuro, l’elettricità verde e l’idrogeno prodotto con essa saranno così i
K metro 0 – Berlino – Per raggiungere la neutralità climatica, il governo federale tedesco punta sull’idrogeno. Lo ha deciso ieri il Consiglio dei ministri, che ha approvato la revisione della strategia nazionale in materia. Ne riferisce Zdf.
Nel sistema energetico climaticamente neutrale del futuro, l’elettricità verde e l’idrogeno prodotto con essa saranno così i pilastri portanti. Perché puntare sull’idrogeno? Quando viene bruciato con l’ossigeno, produce semplicemente acqua, cioè H2O, e non anidride carbonica (CO2), dannosa per il clima, come avviene invece quando si bruciano i combustibili fossili. Se l’idrogeno è ricavato in modo rispettoso del clima, può contribuire a ridurre notevolmente le emissioni di anidride carbonica, idealmente vicine allo zero.
Anche il Segretario di Stato per lo Sviluppo Jochen Flasbarth intravede grandi opportunità per la “forte economia tedesca guidata dall’ingegneria” nella conversione all’idrogeno. “Gli investimenti sono necessari – ha dichiarato alla ZDF-Morgenmagazin -, ma non ci sono alternative. L’idrogeno rinnovabile avrà “enormi vantaggi in termini di costi”.
Da un lato, l’idrogeno prodotto con l’elettricità green sarà utilizzato come materia prima chimica. Da tempo esso è difatti utilizzato come materiale di base nell’industria chimica, ad esempio, nella produzione di ammoniaca, materiale di base per i fertilizzanti. Nell’industria siderurgica, poi, l’eco-idrogeno assumerà in futuro una funzione centrale: dove finora il carbone ha eliminato l’ossigeno dal minerale di ferro nella produzione di ghisa, in futuro verrà utilizzato l’idrogeno.
Servirà poi come vettore energetico e anche come accumulatore di energia. Tra qualche anno, ad esempio, sarà utilizzato come combustibile nelle moderne centrali elettriche a gas per generare elettricità. Centrali che devono essere attivate quando non è disponibile una quantità sufficiente di elettricità rinnovabile; ad esempio, dall’energia eolica e solare. L’idrogeno è inoltre impiegato da tempo nelle celle a combustibile per generare elettricità; deve essere immagazzinato negli ex impianti di stoccaggio del gas naturale.
Quale dunque il futuro dell’idrogeno ‘verde’ in Germania e nei Paesi Bassi? Secondo un esperto, la Germania e i Paesi Bassi hanno le migliori possibilità, in un confronto europeo, di beneficiare della conversione dell’industria all’idrogeno verde come sede di attività commerciali. Andre Wolf, esperto del Centre for European Policy (Cep), ha dichiarato al “RedaktionsNetzwerk” Deutschland (RND) che i Paesi Bassi e il vicino Stato tedesco della Renania Settentrionale-Vestfalia sono consumatori ideali di idrogeno in termini di struttura industriale. “Allo stesso tempo, grazie alla vicinanza del Mare del Nord, entrambe le regioni offrono il maggior potenziale in Europa per i futuri parchi offshore, la cui energia eolica può essere utilizzata per produrre idrogeno”, spiega l’autore dello studio.
Wolf mette però guardia da un eccesso di regolamentazione. Invita quindi l’Ue a utilizzare in modo mirato i finanziamenti pubblici necessari. Secondo l’esperto, occorre migliorare il coordinamento territoriale e un orientamento più coerente dei progetti attualmente ancora finanziati attraverso diversi canali.
A questo punto, Francia e Italia, con i loro centri economici intorno a Parigi, Milano e Torino, devono fare attenzione anch’essi a non perdere il contatto con l’idrogeno.