K metro 0 – Maldive 26 atolli corallini, formati da 1192 isole , tra cui 198 abitate , un gioiello sperduto in mezzo al mare, all’oceano indiano, come  perle disseminate in un mare verde smeraldo , cobalto e blu.

La più grande Gan supera  di poco i 7 km, quella più a sud, la più vicina all’equatore è Addu.

La vita autentica si svolge nella capitale Malè una metropoli che ha una densità di popolazione tra le più elevate al mondo : 150.000 abitanti in  2km quadrati ! Un agglomerato di palazzi, i cui  affitti degli appartamenti sono alti quanto Londra e Manhattan e  un’unica spiaggia di sabbia artificiale.

L’aereoporto internazionale di Velana si trova sull’ isola di Hulhulè, a 2 km da Malè e collegata inoltre  all’isola artificiale di Hulhumalè, un’isola che ha più di 50.000 abitanti ed è stata progettata per 240.000 !

Problemi quali il sovraffollamento e la disoccupazione giovanile non sono da sottovalutare, come anche quello dell’approvvigionamento dell’acqua e lo smaltimento dei rifiuti, che per il momento sono trasportati sulla vicina isola di Thilafushi, creata appositamente proprio dall’accumulo di materiali di discarica.

I trasporti interni alle Maldive sono rapidi e costosi: gli atolli sono raggiungibili comodamente con idrovolanti o con navi veloci, oppure economici ma lentissimi. Gli atolli più lontani da Malé sono raggiungibili con idrovolanti che durante il tragitto forniscono uno spettacolo mozzafiato.

I primi abitanti delle Maldive erano pescatori provenienti da Sri Lanka e India meridionale che, entrati in contatto con popolazioni arabe ed africane hanno generato etnie miste. Le famiglie maldiviane vivono prevalentemente di pesca, seconda fonte di reddito dell’arcipelago, dopo il turismo; inoltre nelle  isole  abitate vi sono delle  piccole piantagioni  di frutta e verdura.

A Malé  non esistono luoghi di culto che non siano moschee: la più grande è la moschea di Re Salman, che puo’ ospitare fino a 10.000 fedeli! La religione islamica, praticata da tutti gli abitanti che sono tutti mussulmani sunniti,  è la sola religione consentita, è vietato esibire in pubblico simboli di altre religioni. Rispettare la Shaira: l’insieme di regole e di comportamenti di vita dettati dalla religione islamica, significa il rispetto delle tradizioni di un popolo.

L’atmosfera è romantica quasi ovunque, per soggiornare si puo’ scegliere tra  diverse tipologie di alloggi.

Le Maldive nei Resort

Le isole destinate ad ospitare i resort, più o meno un centinaio, vengono assegnate in concessione alle società straniere  con sede negli Emirati Arabi ; sono isole dove non abitano maldiviani e dove si possono consumare alcolici e prendere il sole comodamente in costume.

Ogni resort  è sostanzialmente un’isola privata: c’è una grande scelta e una forte competizione tra tour operator e catene alberghiere, per offrire il lusso più sfrenato: dal maggiordomo personale, alle sistemazioni overwater con piscina privata, spa e un diving a disposizione per esplorare i punti più lontani e profondi aperti alle correnti oceaniche.

In caso di scelta di soggiorno in  resort si consiglia sempre di prenotare  nelle isole in cui la barriera corallina è raggiungibile a nuoto facendo snorkeling , senza dover usufruire delle costose escursioni extra proposte dai resort. La scelta delle sistemazioni non si limita pero’ ai  resort cinque e sei stelle che purtroppo non possono arricchire culturalmente. Le vere maldive infatti sono nella vita realistica del popolo maldiviano.

Spesso i turisti che viaggiano e alloggiano nei lussuosi resort maldiviani non sanno che bevande alcoliche e abbigliamento succinto sono proibiti e se vogliono visitare un villaggio maldiviano lo possono fare solo prenotando un’escursione tramite il resort. Generalmente chi sceglie un resort opta per una formula all-inclusive comprensiva di viaggio e pensione completa. Sappiate  pero’ che normalmente sono esclusi gli extra, quali bevande ed escursioni che hanno una media di costi piuttosto elevata.

Quando George Corbin, avventuriero ed operatore turistico, arrivo’ per la prima volta alle Maldive su una nave mercantile nelk 1971, ebbe subito l’intuizione che quel paradiso terrestre poteva essere un’ottima risorsa turistica. Così ci ritorno’ l’anno successivo con giornalisti e fotografi, per condividere la sua esperienza. E fu così che il  primissimo resort alle Maldive ebbe vita nel  1972 sull’atollo di Malé Nord,  sull’ isola di Vihamanaasfushi: il Kurumba Village , ora Kurumba Maldives: 32 alloggi costruiti con legno di cocco e palma, il cui pavimento era in corallo misto a pasta cementizia, ora resort 5 stelle, con spa e piscina, ma purtroppo la troppa vicinanza alla capitale e all’aereoporto non  la rende più una meta esclusiva.

Gli atolli più frequentati sono quelli di Malé Nord, Malé Sud e Ari; quelli agli estremi settentrionali e meridionali isono meno turistici.

Le Maldive in Guesthouse

Maafushi è stata la prima isola abitata delle Maldive  e si è trasformata in una grande destinazione turistica con più di 30 guesthouse , la tipologia di alloggio “economico “ che ha trasformato circa 10 anni fa alcune isole abitate, permettendo  anche ai turisti meno esigenti e con ogni tipo di budget di soggiornare in questo paradiso terrestre. I visitatori possono così vivere l’autenticità del posto, incontrare gli isolani, gustare la cucina tradizionale  e scoprire nello stesso tempo la ricchezza e la varietà dei fondali, utilizzando le bikini beach, spazi riservati  dove prendere il sole e fare il bagno senza urtare la sensibilità della gente locale.

Le migliori guesthouse sono negli atolli  isolati, lontano dalla moderna atmosfera di Malé.

Se oggi una vacanza low cost alle Maldives è possibile, forse non per tutti pero’ rappresenta l’ideale.

Le Maldive in Boutique house

Oggi un’ offerta alternativa esiste: la Boutique House , una tipologia di soggiorno che riesce ad offrire attrazioni esperienziali per i viaggiatori più curiosi ed esigenti. Thari Fushi www.tharifushi.com inaugurata nel 2021 sull’ isola abitata di Thinadhoo nell’atollo di Vaavu, rappresenta non solo un esempio ma un nuovo concetto di ospitalità, in linea con le tradizioni del luogo: l’autenticità qui la trovi  nella possibilità di incontrare il popolo maldiviano e conoscere i suoi usi e costumi.

Di gestione italo-maldiviana , la nuova boutique house è nata con l’intento di stupire e regalare una vacanza indimenticabile: un lusso selvaggio immerso in un nel contesto naturale, ecosostenibile e allo stesso tempo raffinato. L’ arredo contemporaneo del Thari Fushi,  in perfetta sintonia con la foresta maldiviana e l’Oceano Indiano, è realizzato a mano con l’utilizzo di legno tessuti e materiali naturali: dai mobili ai tavoli, ai letti, alle passatoie. Impianti di desalinizzazione fondamentali per garantire acqua dolce alla clientela, l’ingresso a nido e un percorso che conduce alle camere formato da intrecci di rami , arbusti e affiancato da piante e fiori tropicali. Solo 6 suite, spiaggia privata bianchissima con lettini in legno fatti a mano dotati di morbidi materassini e cuscini dove rilassarsi e prendere il sole o immergersi nel mare cristallino a pochi metri dalla barriera corallina, ristorante fronte mare con servizio al tavolo a colazione, pranzo e cena che offre un mix di cucina locale e la cucina italiana con l’utilizzo di pesce fresco, pollo, tanta frutta , verdura e prodotti freschissimi , escursioni quotidiane con dhoni privato, alla scoperta  della meravigliosa natura che lo circonda.

Il concetto di all-inclusive si amplia ancor di più, includendo anche le escursioni: dallo snorkeling con le tartarughe e gli squali, all’uscita per l’avvistamento delle mante e dei delfini, alla visita e snorkeling al famoso relitto, nave affondata in mezzo al mare circondata da pesci e coralli multicolori, visita ai Sand Banks, la famosa lingua di sabbia, Ambara Island, dove si possono  ammirare  una miriade di pesci farfalla, chirurgo, cernie, pesci angelo, idoli moreschi, e tutta un’altra serie di pesci variopinti. oltre ad uno squalo pinna bianca, dichiarato specie a rischio di estinzione, oltre alla pesca bolentino al tramonto, unicamente con la canna, dato che la pesca a strascico e con le reti sono vietate.

Le Maldive sono un paradiso per chi ama la natura sia per il mondo sottomarino, sia per quello terrestre. Quasi tutte le specie terricole sono innocue . Bastano pochi minute per avvistare su una spiaggia una grande quantità di specie animali come i simpatici granchi eremiti che dopo il tramonto corrono di traverso sulla spiaggia, gli aironi, ben 13 specie diverse, i gabbiani,  le cornacchie e le volpi volanti che scendono in picchiata; lucertole e gechi .

Il mondo sottomarino maldiviano è costituito da 300 specie di coralli diverse: una ricchezza inestimabile, una miriade di pesci colorati, tartarughe  marine, pesci bandiera, pesci pagliaccio, pesci chirurgo, pesci napoleone (a rischio estinzione), polpi, anemoni di mare, aragoste, gamberi, granchi, aquile di mare, razze, mante giganti, tonni, squali pinna bianca e squali grigi del reef.

Le balene invece vivono in mare aperto e non sono visibili dagli atolli. Tra le specie presenti figurano la balenottera azzurra, la balenottera di bryde, la pseudorca, il peponocefalo, il capodoglio e il globicefalo ma sono molto rari.  I numerosi delfini che si possono avvistare sono  frequenti ma fugaci.

Le tartarughe sono a rischio estinzione; alle Maldive ne ritroviamo quattro specie: la tartaruga verde, quella olivastra, l’embricata e la caretta.

Tra l’altro nell’ atollo di Vaavu a sud di Malé si trova uno dei siti d’immersione più famosi dell’ Arcipelago : Fotteyu Kandu.

Le Maldive a bordo delle boat

Albatros Top Boat www.albatrostopboat.com  è un tour operator italiano leader nel mercato delle crociere e dei soggiorni esclusivi alle Maldive; porta la professionalità e l’esperienza turistica italiana all’estero ed offre svariati itinerari a bordo di moderne imbarcazioni , dai più economici dhoni ai più  sofisticati yacht.

La barriera corallina è un tesoro naturalistico prezioso e delicato, purtroppo minacciato dal surriscaldamento globale: un ambiente ricco di biodiversità che viene  tutelato e conservato, anche attraverso le 25 aree marine protette. Nel 1998 e successivamente nel 2016 l’innalzamento delle temperature , dovuto al Nino, ha sterminato in poche settimane tra il 60% e il 90% dei coralli: il bleaching,  causato dall’ anomalia termica che protraendosi a lungo provoca l’espulsione da parte dei polipi corallini di alghe che provocano il fenomeno noto some sbiancamento e morte del corallo; una ricchezza inestimabile di  9000 chilometri quadrati di barriera corallina da preservare.