K metro 0 – New York – Nonostante l’evidente importanza del buon funzionamento della filiera agroalimentare per la sopravvivenza della specie umana, i rischi di carestie multiple e contemporanee sono stati sistematicamente sottovalutati, soprattutto alla luce delle trasformazioni intervenute con il riscaldamento globale, riporta l’Adnkronos. A suonare il campanello d’allarme è un team di ricerca
K metro 0 – New York – Nonostante l’evidente importanza del buon funzionamento della filiera agroalimentare per la sopravvivenza della specie umana, i rischi di carestie multiple e contemporanee sono stati sistematicamente sottovalutati, soprattutto alla luce delle trasformazioni intervenute con il riscaldamento globale, riporta l’Adnkronos. A suonare il campanello d’allarme è un team di ricerca internazionale, che, grazie a una serie di simulazioni computerizzate, ha ottenuto risultati preoccupanti in tal senso. Il lavoro è stato pubblicato su “Nature Communications”, una delle riviste più autorevoli del panorama accademico.
Intanto, l’Italia gode storicamente di una buona disponibilità di acque: è ancora terza in Europa per disponibilità della risorsa idrica (dietro solo a Francia e Svezia), con circa 130 miliardi di m3 disponibili ogni anno. Tuttavia, questo valore si è ridotto del 20% negli ultimi decenni: se non arresteremo il riscaldamento globale, la causa principale della riduzione di acqua, la disponibilità potrebbe arrivare a ridursi in breve tempo del 40%, con punte del 90% in alcune aree del Meridione. Sono i dati del Dossier ‘Troppa o troppo poca? L’acqua in Italia, in un clima che cambia’ presentato a Roma, nel corso della 4° Conferenza Nazionale sul Clima promossa da Italy For Climate con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e della Commissione Europea.