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Riaperta Via Krupp a Capri, dopo 9 anni

Riaperta Via Krupp a Capri, dopo 9 anni

K metro 0 – Capri – Ha fatto sospirare, per nove  lunghi anni, il mondo intero. Nell’attesa che venisse, un giorno, riaperta al pubblico. E finalmente, nel tardo pomeriggio di sabato 24 giugno, prima dell’ora violetta del tramonto, via Krupp è tornata a vivere. Riapre la strada panoramica più bella di Capri e forse del

K metro 0 – Capri – Ha fatto sospirare, per nove  lunghi anni, il mondo intero. Nell’attesa che venisse, un giorno, riaperta al pubblico. E finalmente, nel tardo pomeriggio di sabato 24 giugno, prima dell’ora violetta del tramonto, via Krupp è tornata a vivere.

Riapre la strada panoramica più bella di Capri e forse del mondo intero. Uno dei simboli più conosciuti dell’isola. Scolpita nella roccia, si snoda come un serpente bianco, per più di un  kilometro (1.346 meri), lungo  stretti tornanti a gomito tra pini e macchia mediterranea,    dai Giardini di Augusto, fino alla Marina Piccola. Sospesa tra il cielo e un mare dalle mille sfumature di blu.

L’annuncio della riapertura, arrivato i primi giorni di marzo dal comune di Capri,  aveva fatto già fatto il giro del mondo. Nonostante la sua indiscussa bellezza e utilità, Via Krupp  è sempre stata esposta al pericolo di caduta massi (le rocce capresi di natura calcarea). E ha conosciuto molti periodi di chiusura. L’ultima, nel 2013, quando venne chiusa a tempo indeterminato.

Sabato, l’inaugurazione della riapertura, (dopo la messa in sicurezza grazie al lavori di consolidamento del terreno avviati dall’amministrazione) alla presenza del sindaco Marino Lembo, del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e dell’attaché culturale dell’ambasciata di Germania, Andreas Krueger.

La realizzazione della suggestiva  strada, uno dei simboli più conosciuti dell’isola, si deve al magnate tedesco Alfred Friedrich Krupp, terzo della dinastia dei “re dei cannoni” di Essen, sbarcato a Capri nel 1898 per trovare serenità e dedicarsi a una delle sue più grandi passioni: la biologia marina.

Non riuscendo a raggiungere velocemente Marina Piccola, dove teneva ormeggiato il suo panfilo, il Maya, Krupp decise di comprare l’intera area  fra la Certosa di San Giacomo e il Castiglione e vi fece costruire la strada che oggi prende il suo nome.

Mettendo a disposizione una significativa somma di denaro, nel 1899 propose all’allora sindaco di Capri, Federico Serena,  la costruzione di una strada fra Marina Piccola e la Certosa, sottolineandone l’utilità e l’importanza turistica. La redazione del progetto venne affidata all’ingegnere napoletano Emilio Mayer,  capo dell’Ufficio tecnico del comune di Capri, che lo completò in soli due mesi.

Per realizzare questa ardimentosa opera d’ingegneria, Mayer   fece tagliare la roccia a vivo (“a colpi di piccone, mai con la dinamite”, da vero    ambientalista ante litteram, come ha ricordato Chicco Di Vincenzo, suo pronipote, oggi caporedattore dell’Ansa). E superando un dislivello di circa 100 metri costruì una delle più spettacolari strade del mondo: una serie di tornanti così stretti da sembrare sovrapposti. Un capolavoro di inserimento ambientale. Mirabile connubio fra   tecnica, canoni estetici e rispetto per la natura.  Uno spettacolo naturalistico senza paragoni, una vista unica che deve essere riportata agli occhi di tutti in nome della bellezza, ha detto il ministro Sangiuliano durante l’inaugurazione della riapertura.

L’inaugurazione della strada, nel 1902, dopo appena 19 mesi dall’inizio dei lavori  (un tempo di realizzazione che oggi sarebbe un sogno, un miracolo…) rappresentò un evento che, dopo la scoperta della Grotta Azzurra (nel 1826) proiettò ulteriormente Capri  nell’immaginario collettivo  come “meta dell’anima”. Un percorso caro soprattutto ai viaggiatori tedeschi, da sempre legati, per tradizione,  all’isola azzurra.

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