K metro 0 – Roma – Tra le tante iniziative culturali che caratterizzano l’estate romana c’è quella del “Summer Fest 2023” all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, rassegna di concerti organizzata dalla Fondazione Musica per Roma nello spazio all’aperto della Cavea. Ogni anno si alternano sul palco tantissimi artisti del panorama musicale nazionale e internazionale
K metro 0 – Roma – Tra le tante iniziative culturali che caratterizzano l’estate romana c’è quella del “Summer Fest 2023” all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, rassegna di concerti organizzata dalla Fondazione Musica per Roma nello spazio all’aperto della Cavea.
Ogni anno si alternano sul palco tantissimi artisti del panorama musicale nazionale e internazionale che tornano nella capitale per una serie di imperdibili concerti.
Tra gli artisti che si esibiranno dal 6 giugno al 26 settembre 2023 ci sono Bob Dylan, Paolo Conte, Pet Shop Boys, Ludovico Einaudi, Beth Hart, Porcupine Tree, The Lumineers, Interpol, James Bay, Aurora, Sigur Rós, Sting, OneRepublic, Jacob Collier, Daniele Silvestri e moltissimi altri.
Il 18 giugno 2023 è stata la volta di Yusuf/Cat Stevens e trattandosi del suo primo concerto in Italia dopo nove anni la serata ha assunto toni di uno degli appuntamenti più attesi dell’estate musicale italiana.
Il concerto si colloca nel suo nuovo tour che lo ha visto già a Berlino, ad Amburgo e lo vedranno ancora il 21 giugno a Marbella. Il 25 giugno 2023, Yusuf sarà al Glastonbury Festival e l’esibizione precede quasi di un mese il suo 75° compleanno.
Sei decenni di successi del menestrello hanno richiamato nella Cavea dell’Auditorium un pubblico davvero eterogeneo: vecchie e nuove generazioni. Padri e madri fan della “pop star” che hanno portato i loro figli a condividere dal vivo le canzoni che hanno fatto da colonna sonora alla loro giovinezza.
Con la sua chitarra e la sua voce graffiante Cat Stevens da vita ad un concerto, accompagnato da sette elementi e due coriste, che non risparmia colpi al cuore ricchi di ricordi per chi conosce le canzoni e di nuove scoperte per chi le ascolta per la prima volta.
Il primo blocco di brani sono tutte tratte dalla sua carriera iniziale: si passa da “The Wind” (1971) a Matthew & Son (1967) fino ad arrivare ai grandi classici più conosciuti come “Where Do the Children Play?” del 1970
Si passa poi a momenti piu riflessivi con “Oh Very Young” : “Oh, ragazzo, cosa ci lascerai questa volta? Danzerai su questa terra solo per poco tempo…” E’ la sua presa di coscienza che tutto è effimero e che bisogno guardare oltre…
Il palco si tinge all’improvviso di rosso, si siede al piano elettrico ed esegue “Sitting” del 1972 e il pubblico esplode di gioia!.
L’omaggio alla città di Roma arriva con il brano “O’Caritas” del 1972 cantata in latino: i suoni tipici mediterranei rendono l’atmosfera calorosa come solo i romani sanno fare. E alle sue spalle l’immagine del colosseo!
E finalmente uno dei quattro estratti del nuovo album “King Of A Land”, dal titolo “All Nights, All Days” dove il cantautore ci pro propone la vera soluzione per il monde: rinchiudere tutti i politici nello Zoo di Londra!
Il nuovo album, uscito il 16 giugno 2023 per BMG/Dark Horse Records, si può considerare come il classico disco alla Cat Stevens, pieno di melodie accattivanti e testi fantasiosamente poetici che dipingono un’immagine allettante e vivida di come il mondo potrebbe essere. Protagonista indiscusso lo sguardo e l’innocenza dei bambini che sono i soli ad esssre immediati e spontaneamente veri in questo mondo di adulti cechi e insensibili.
Alterando nuovi brani e vecchi successi (tra cui l’inno “Morning Has Broken” cantato da tutti),
Yusuf fa due omaggi a due artisti d’eccezione. Al primo il nosto cantante fa questa introduzione: “Questa canzone è dedicata a colui che ha ispirato me e molte altre persone ad andare nella lunga via per cercare la Luce… e il suo nome è George Harrison”. E inizia “Here Comes the Sun”. Il nuovo disco ha ancora un legame con il “quiet Beatle”: la sua etichetta “Dark Horse Records”.
Altro artista, ma soprattutto attivista per i diritti civili statunitensee, a cui Cat Stevens tiene molto, è Nina Simone. A lei dedica “Don’t Let Me Be Misunderstood”.
Ricordiamo che Yusuf/Cat Stevens oltre alle sue iniziative artistiche, sta portando avanti il suo impegno umanitario con il lancio dell’iniziativa globale chiamata “Peacetrain”. La sua missione è quella di “nutrire gli affamati e diffondere la pace”. L’iniziativa si concentra sulla distribuzione di aiuti, assistenza medica, istruzione e promozione della pace a tutti, indipendentemente da provenienza, nazionalità o religione. Ecco cosa c’è dietro al brano che subito dopo ci ha cantato: “Peace Train”.
Gli storici ultimi due brani chiudono idealmente il concerto: sono “Wild World” e “Father and Son” tratti entrabi dall’album “Tea For The Tillerman” che cantano tutti con grande coinvolgimento.
L’encore ha visto un medley con “Maybe There’s A World” del 2006 e “All You Need Is Love”, inno all’amore per eccellenza dei Beatles del 1967.
E arriva l’ultimo brano con cui si congeda dal pubblico sempre più coinvolto. Cat Stevens invia tutti ad alzarsi e a cantare il brano “If You Want to Sing Out, Sing Out”.
Quanti avranno capito questi versi? Quanti avranno il coraggio di pensare ai versi: “se volete cantare, cantate, e se vuoi essere libero, sii libero” ?
Grazie ancora Yusuf/Cat Stevens per averci regalato un po’ della tua arte dal vivo… ma soprattutto del senso della tua ricerca. Al giorno d’oggi è sempre più difficile trovare chi mette dei contenuti veri e profondi in quello che fa… e Steven Demetre Georgiou in arte Yusuf Islam /Cat Stevens è uno tra quelli.
di Daniele Massimi