K metro 0 – Parigi- Il partito di estrema destra di Marine Le Pen ha stretto una relazione speciale con il regime russo e le due parti si sono gradualmente avvicinate su politica, geopolitica e valori, secondo un rapporto parlamentare che sarà pubblicato lunedì 5 giugno. La commissione d’inchiesta sulle interferenze straniere nella vita politica,
K metro 0 – Parigi- Il partito di estrema destra di Marine Le Pen ha stretto una relazione speciale con il regime russo e le due parti si sono gradualmente avvicinate su politica, geopolitica e valori, secondo un rapporto parlamentare che sarà pubblicato lunedì 5 giugno.
La commissione d’inchiesta sulle interferenze straniere nella vita politica, economica e finanziaria francese è stata lanciata dal Rassemblement National (RN) della Le Pen nel settembre dello scorso anno, per poi essere utilizzata contro il suo partito per indagare sui suoi legami con la Russia.
Il rapporto, secondo le informazioni rivelate da Mediapart e franceinfo e confermate a EURACTIV, è stato sottoposto al voto dei membri della commissione dalla relatrice di Renaissance Constance Le Grip giovedì scorso. La relazione descrive in dettaglio i legami tra la Russia e il partito di estrema destra di Le Pen, noto in precedenza come Front National (ora Rassemblement National) e una “convergenza” con le posizioni del Cremlino.
Stando al rapporto, Rassemblement National è “totalmente allineato alla retorica russa”. La posizione di Le Pen e del suo partito sulla Crimea è in linea con quella della Russia, ha affermato Le Grip, sottolineando che Le Pen ha definito la Crimea “russa” nonostante il consenso occidentale sulla questione. La posizione della Le Pen è stata “ribadita durante la sua audizione da parte della commissione d’inchiesta, che riprende parola per parola il linguaggio ufficiale del regime di Putin”, ha aggiunto.
Il rapporto ricorda poi l’opposizione della Le Pen alla decisione dell’allora presidente François Hollande di annullare la vendita di navi militari (navi, elicotteri) nel 2015, circa un anno dopo l’annessione della Crimea con un referendum fantoccio.
Evidenziati anche i viaggi in Russia, nella Crimea occupata e nel Donbas di funzionari del Rassemblement National prima della guerra in Ucraina – tra cui gli eurodeputati Thierry Mariani e Philippe Olivier. Durante una missione di osservazione, l’ex europarlamentare Hélène Laporte, ora vicepresidente dell’Assemblea nazionale francese, ha elogiato il referendum costituzionale del 2020 in Russia, che ha permesso al presidente Vladimir Putin di prolungare la sua permanenza al potere, come “una lezione di democrazia”.
Nel corso delle audizioni, i membri della commissione hanno chiesto in particolare se il prestito di 9 milioni di euro contratto dal Front National nel 2014 presso una banca russa possa aver influenzato le posizioni del partito. Le Pen lo nega, sostenendo di essere stata costretta a cercare finanziamenti fuori dall’Europa.
Il rapporto si interroga anche “sui motivi che hanno portato alla concessione di questi prestiti da parte delle istituzioni russe al FN e poi al RN, quando il partito ha ripetutamente dimostrato il suo sostegno e la sua vicinanza alle autorità russe”. Il testo evidenzia anche i voti dei deputati del RN “sistematicamente” allineati alla posizione filo-russa.
Dopo le prime notizie trapelate giovedì, Le Pen ha denunciato “un processo politico” e un rapporto “disonesto e totalmente politicizzato”, in cui “non c’è nulla”, ha riferito l’AFP. Anche i deputati del RN che fanno parte della commissione hanno votato “contro” il rapporto.
In ogni caso, il rapporto fa riferimento all’influenza russa su personalità politiche di diversi schieramenti e a un rapporto “privilegiato” tra il regime russo e la RN di Le Pen.
Ciò si spiega soprattutto con la “forte convergenza di vedute con il governo russo su un certo numero di valori politici e questioni geopolitiche”. Il rapporto descrive una “strategia di avvicinamento politico e ideologico” che è stata “strutturata e accelerata” quando Le Pen è stata eletta presidente del FN nel 2011.