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La Neuralink di Musk all’avanguardia nell’impiantistica cerebrale, contro paralisi e cecità   

La Neuralink di Musk all’avanguardia nell’impiantistica cerebrale, contro paralisi e cecità   

K metro 0 – Washington – Fondata da un gruppo di imprenditori, tra cui il miliardario Elon Musk, Neuralink Corporation è un’azienda statunitense di neurotecnologie, con sede a S. Francisco, che si occupa di sviluppare interfacce neurali impiantabili. Ma che cos’è un interfaccia neurale? Nota anche col termine inglese Brain-computer interface (BCI, letteralmente “interfaccia cervello-computer”), un interfaccia

K metro 0 – Washington – Fondata da un gruppo di imprenditori, tra cui il miliardario Elon Musk, Neuralink Corporation è un’azienda statunitense di neurotecnologie, con sede a S. Francisco, che si occupa di sviluppare interfacce neurali impiantabili. Ma che cos’è un interfaccia neurale? Nota anche col termine inglese Brain-computer interface (BCI, letteralmente “interfaccia cervello-computer”), un interfaccia neurale è un mezzo di comunicazione diretto tra un cervello (o più in generale parti funzionali del sistema nervoso centrale) e un dispositivo esterno, ad esempio, un computer. Nel contesto di ingegneria biomedica  e neuroingegneria, il ruolo ottimale che possono svolgere le BCI è per lo sviluppo di sistemi di supporto funzionale e ausilio per persone disabili.  

Verso fine maggio, riporta Arab News, Neuralink, ha dichiarato  di avere ricevuto l’approvazione della Food and Drug Administration statunitense per lanciare il suo primo studio clinico sull’uomo. In almeno quattro occasioni dal 2019, infatti, Musk ha preannunciato che la sua azienda di dispositivi medici avrebbe presto avviato la sperimentazione umana di un impianto cerebrale capace di affrontare condizioni intrattabili come paralisi e cecità. Tuttavia la società, fondata nel 2016, non aveva chiesto il permesso alla FDA sino all’inizio del 2022, e l’agenzia in un primo tempo ha respinto la domanda, hanno detto a Reuters, a marzo scorso, sette dipendenti attuali ed ex dipendenti di Neuralink.

L’approvazione della FDA, però, sembra essere arrivata quando i legislatori statunitensi hanno esortato gli ispettori, all’inizio di maggio, a indagare se la composizione di un gruppo che supervisiona i test sugli animali a Neuralink abbia contribuito all’effettuazione, da parte dell’azienda, di esperimenti affrettati e falliti (Neuralink è già stato oggetto di indagini federali). Reuters ha riferito, a dicembre scorso, che l’ispettore generale dell’USDA stava indagando, su richiesta di un procuratore federale, su potenziali violazioni dell’Animal Welfare Act,la legge  che regola il modo in cui i ricercatori trattano e testano determinati tipi di animali.

L’indagine ha anche riguardato la supervisione dell’USDA, il Dipartimento (sorta di ministero federale) dell’ Agricoltura USA su Neuralink. In un tweet sempre a fine maggio, Neuralink ha precisato di non essere ancora pronta a una vera sperimentazione clinica sull’uomo, pur avendo ricevuto la relativa autorizzazione dalla FDA.

“Tutto questo è il risultato dell’incredibile lavoro del team di Neuralink in stretta collaborazione con la FDA, e rappresenta un importante primo passo che un giorno consentirà alla nostra tecnologia di aiutare molte persone”, ha dichiarato la stessa Neuralink in un altro tweet. Si tratterebbe, a quanto sembra, di un impianto cerebrale che si spera possa aiutare le persone paralizzate a camminare di nuovo, e curare altri disturbi neurologici. La FDA non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento da parte di Reuters.

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