K metro 0 – Washington – Nello Stato americano dell’Alaska, il cambiamento climatico sta generando enormi problematiche sull’andamento economico della comunità. La delegazione al Congresso dell’Alaska ha annunciato che il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti d’America concederà importanti sussidi e aiuti federali per i pescatori, i trasformatori e le aziende che lavorano il salmone e il granchio reale, eccellenze ittiche locali vendute in tutto il mondo.

La comunità locale di pescatori artigianali intanto, sta registrando e vivendo enormi problematiche economiche a causa della poca pesca registrata nel corso dell’anno 2022 e nel corso dei primi mesi del 2023. Una preoccupazione che la senatrice Lisa Murkowski ha riportato al Congresso USA. Secondo le analisi del National Oceanic and Atmospheric Administration Fisheries Service è stato evidenziato che, nonostante l’emergere di temperature più fresche, l’abbondanza di granchi maschi maturi è stata la più bassa mai registrata e ciò ha innescato un mutamento importante nelle abitudini alimentari della fauna ittica locale.  Gli scienziati affermano che le cause della crisi della pesca del salmone e dei granchi reali non sono legate alla pesca intensiva dell’Alaska, un Paese che da numerosi decenni tutela la fauna ittica con regole precise e una tracciabilità accurata del prodotto, ma è innescata a causa del cambiamento climatico e alle nuove temperature del Mare di Bering. In aggiunta, Taryn Black, PhD in Scienze della Terra e dello Spazio al Polar Science Center della University of Washington, ente accademico autorevole nel monitoraggio e nella ricerca scientifica della zona artica, ha ribadito che “in Alaska la maggior parte del ritiro dei ghiacciai è determinata dal cambiamento climatico. Prendono più pioggia in inverno rispetto alla neve, mentre le temperature si stanno scaldando”. Le continue metamorfosi sullo stato di salute dei ghiacciai nel parco nazionale nel centro-sud dell’Alaska stanno colpendo gli ecosistemi locali terrestri, di acqua dolce e marini, generando un impatto importante sulle attività legate alla pesca e all’ecoturismo.

La filiera della pesca rappresenta un pilastro economico importantissima per le comunità costiere locali che genera numerosi servizi legati all’attività di supporto all’industria della pesca, della trasformazione, dei trasporti, della logistica e delle spedizioni internazionali. Comprendere come migliore l’approccio alla sostenibilità è di fondamentale importanza per continuare a garantire reddito economico e prospettive occupazionali per l’intera regione.

L’Alaska è estremamente impegnata nella gestione sostenibile della pesca federale, nel monitoraggio delle attività costiere e di pesca tra le tre e le duecento miglia dalla Costa, con il sostegno del governo federale. Il lavoro di esperti, ricercatori e pescatori, con l’industria del granchio reale del Mare di Bering, sta generando nuove opportunità di analisi e ricerca per comprendere meglio le metamorfosi delle abitudini stagionali e le migrazioni del granchio rosso reale della Baia di Bristol. Informazioni che non sono secondarie se si vuole valutare e comprendere quali possono essere le migliori misure di protezione esistenti nelle attività di pesca gestite localmente.

L’importanza di diffondere le proposte politiche sulla pesca proveniente dall’Alaska e il loro contributo alla crescita delle comunità costiere consente alla comunità internazionale di capire come intervenire in molte località del mondo attraversate da metamorfosi climatiche, che rischiano di accelerare i fenomeni di abbandono delle comunità lontane dai grandi centri urbani. Gli sforzi della comunità scientifica e dei pescatori, uniti a quella del team dell’Alaska Council, diventano estremamente importanti poiché la sfida che proviene dalla zona artica degli USA è quella di capire come conciliare la crescita e lo sviluppo economico sostenibile con la contemporanea sfida globale dell’adattamento climatico.