K metro 0 – Washington – Gli Stati Uniti chiedono all’India di controllare i “continui attacchi mirati” alle minoranze. Il rapporto annuale del Dipartimento di Stato sulla libertà religiosa elenca difatti gli attacchi a musulmani e cristiani nella nazione più popolosa del mondo, con 1,4 miliardi di persone. Gli States chiedono dunque all’India di condannare
K metro 0 – Washington – Gli Stati Uniti chiedono all’India di controllare i “continui attacchi mirati” alle minoranze. Il rapporto annuale del Dipartimento di Stato sulla libertà religiosa elenca difatti gli attacchi a musulmani e cristiani nella nazione più popolosa del mondo, con 1,4 miliardi di persone. Gli States chiedono dunque all’India di condannare la persistente violenza religiosa, secondo quanto afferma un alto funzionario governativo, un mese prima della visita di Stato del primo ministro Narendra Modi.
Lunedì, infatti, il Dipartimento di Stato americano ha pubblicato il suo rapporto annuale sulla libertà religiosa. Un alto funzionario statunitense, che ha informato i giornalisti del dossier, chiedendo l’anonimato, ha parlato del “vasto potenziale” dell’India e si è detto “rattristato” dai “continui attacchi mirati” alle minoranze religiose del Paese. “In merito a queste preoccupazioni, continuiamo a incoraggiare il governo a condannare la violenza e a ritenere responsabili coloro che si impegnano in una retorica disumanizzante nei confronti delle minoranze religiose”, ha dichiarato il funzionario. Lo ha riferito aljazeera.com.
In India, nello stato occidentale del Gujarat, la polizia in borghese ha frustato quattro uomini musulmani accusati di aver ferito dei fedeli indù durante un festival lo scorso ottobre. Nello Stato del Madhya Pradesh, il governo ha demolito case e negozi di proprietà musulmana lo scorso aprile. In tutto il 2022 la polizia ha arrestato cristiani accusati di convertire con la forza altre persone e ha persino aiutato le folle a interrompere le funzioni religiose.
Sono solo alcuni dei tanti casi eclatanti evidenziati nel rapporto sulla libertà religiosa per il 2022. Lo studio analizza ogni anno le libertà religiose nel mondo e mira a fornire una “visione completa e basata sui fatti dello stato della libertà religiosa” in quasi 200 Paesi e territori.
Al briefing è stato anche sottolineato come l’India sia al momento all’ottavo posto tra i 162 Paesi con il più alto rischio di uccisioni di massa, secondo un progetto del Museo dell’Olocausto degli Stati Uniti. Lo ha riportato time.com. L’India è nota per la sua diversità e la sua devozione, che comprende molte fedi diverse tra cui l’induismo, l’islam, il cristianesimo, il buddismo, il sikhismo e il giainismo. La Costituzione indiana dichiara il Paese laico; e l’ultimo censimento condotto nel 2011 ha rivelato che l’80% della popolazione indiana è indù, mentre il 14% è musulmana e il 2% è cristiana.
Il rapporto evidenzia come la conversione religiosa sia legalmente proibita in diversi Stati, come le minoranze religiose siano regolarmente attaccate e come i musulmani abbiano denunciato discriminazioni sistemiche, tra cui il “vigilantismo delle mucche”, che spesso si traduce in attacchi per il presunto massacro delle mucche o il commercio di carne bovina.
Pronta la risposta del governo indiano con una dichiarazione ufficiale del ministero degli Affari esteri indiano: “Tali rapporti continuano a basarsi su disinformazione e comprensione errata. I commenti motivati e tendenziosi di alcuni funzionari statunitensi continuano a minare ulteriormente la credibilità di tali rapporti, aggiungendo che continuerà ad avere conversazioni franche su questioni di interesse con il governo statunitense”.