K metro 0 – Madrid – L’Europa sta vivendo una fase d’intensa e rapida transizione demografica. I musulmani sono la seconda comunità più numerosa nell’Unione europea, appartenendo a diverse etnie e affiliazioni religiose. Di recente il segretario della Commissione islamica di Spagna, Mohamed Ajana, ha dichiarato che la popolazione musulmana residente nel Paese è aumentata dieci volte negli ultimi 30 anni, superando i 2,5 milioni. Secondo dati non ufficiali, nella penisola iberica vivono circa 3 milioni di musulmani. La Spagna, frontiera meridionale dell’Europa, è infatti molto vicina alla regione nordafricana.

Ajana ha dichiarato all’Agenzia Anadolu che la popolazione musulmana in Spagna, che in passato era vista come puramente immigrata, ora ha un posto importante tra i cittadini spagnoli; più di un milione di musulmani nel Paese sono cittadini spagnoli; alcuni sono immigrati e altri di origine spagnola. Ha poi precisato che i musulmani provenienti da Marocco, Pakistan, Bangladesh, Senegal e Algeria sono la maggioranza, e ha condiviso l’informazione che la maggior parte della popolazione musulmana in Spagna vive in regioni industrializzate come Catalogna, Valencia, Andalusia e Madrid.

Ajana ha anche aggiunto che al momento ci sono 53 federazioni islamiche che servono la comunità musulmana in Spagna con circa 2.000 luoghi di culto. I problemi principali che i musulmani devono affrontare sono proprio l’ottenimento di permessi e licenze per la costruzione di moschee, e l’esistenza di soli 40 cimiteri musulmani nonostante l’aumento della popolazione; infine le difficoltà per l’istruzione e l’islamofobia.

L’aumento del tasso di natalità dei musulmani e dell’immigrazione, in forte ascesa, sta pertanto cambiando velocemente il volto dell’Europa. La popolazione non musulmana in alcune aree risulta stabile mentre in altre è in diminuzione. Anche la composizione religiosa sta modificando il tessuto sociale della società europea. Il cristianesimo è la religione dominante, tuttavia l’islam è in continua crescità.

L’afflusso di rifugiati è uno dei motivi per cui l’Europa ha affrontato molti cambiamenti nella popolazione. Gli Stati europei hanno rafforzato le loro politiche per controllare l’afflusso; tuttavia, nazioni come la Francia, la Germania, il Belgio, l’Inghilterra, i paesi scandinavi, hanno già iniziato a vedere significativi cambiamenti nella loro struttura demografica. Alcuni si trovano ad affrontare anche i fenomeni dell’estremismo e del radicalismo, che sono ormai fermamente condannati dalle maggiori comunità musulmane.

Intanto, a febbraio scorso la Commissione europea ha annunciato la nomina di Marion Lalisse, una funzionaria dell’Ue con una formazione in studi orientali e un’esperienza di diversi incarichi in Paesi musulmani, tra cui il lavoro con la comunità turco-cipriota. In base al suo mandato, collaborerà con gli Stati membri, le istituzioni europee, la società civile e il mondo accademico per rafforzare le risposte politiche all’odio antimusulmano. Nel suo nuovo ruolo, sarà il principale punto di contatto per le organizzazioni che operano in questo campo nell’Ue.

Le aspettative sono già alte. “Il suo lavoro garantirà risposte all’odio e alla discriminazione strutturale e individuale contro i musulmani”, aveva dichiarato Helena Dali, commissario per l’uguaglianza. “Dobbiamo combattere l’odio anti-musulmano in tutti i settori della vita, compresi l’istruzione, l’occupazione e la politica sociale. Dobbiamo anche raccogliere dati, monitorare e affrontare tutti i casi di odio e discriminazione anti-musulmana”.