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M.O, la Siria “riabilitata”potrebbe rientrare nella Lega Araba

K metro 0 – Cairo – Il Segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit, ha affermato che la Siria potrebbe fare ritorno nell’organizzazione prima del suo prossimo vertice a Riyadh del 19 maggio. La notizia arriva all’indomani dell’incontro con il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il suo omologo Bashar Assad che hanno siglato a

K metro 0 – Cairo – Il Segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit, ha affermato che la Siria potrebbe fare ritorno nell’organizzazione prima del suo prossimo vertice a Riyadh del 19 maggio. La notizia arriva all’indomani dell’incontro con il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il suo omologo Bashar Assad che hanno siglato a Damasco diversi documenti di cooperazione, tra cui uno a lungo termine sul “programma di cooperazione globale e strategica”.

Parlando mercoledì alla TV egiziana El-Sharq, Aboul Gheit, ha affermato che esiste ” un contesto legale specifico nella Carta della Lega Araba per la reintegrazione della Siria“. “È nel diritto di uno Stato o di un gruppo di Stati chiedere una discussione sulla questione della riammissione della Siria nella Lega Araba, in particolare dal momento che la Siria non è stata espulsa dalla Lega, ma piuttosto ne è stata sospesa l’adesione”, ha detto Aboul Gheit. Affermando che solo un “grande evento” potrebbe causare un ritardo del ritorno della Siria nella Lega, senza però approfondire la questione.

I nuovi scenari geopolitici in Medio Oriente e in particolare il processo di normalizzazione delle relazioni tra i governi arabi e il regime di Damasco, davvero stupiscono fortemente per la facilità con cui da quelle parti, vengono rapidamente riabilitati certi regimi. Uno dopo l’altro i leader arabi riavviano relazioni con Bashar Al Assad. Il recente terremoto che ha colpito la Turchia meridionale e la Siria e i problemi emersi di fronte ai divieti posti all’ingresso delle squadre di soccorso e degli aiuti umanitari ad Aleppo e nelle altre città colpite hanno segnato una sorta di spartiacque, di cui l’unico beneficiario sembra essere proprio il regime di Assad.

Dopo anni di isolamento internazionale, di sanzioni e di critiche, Bashar al Assad e il suo governo tornano infatti a trattare con i vicini arabi.  La Siria è stata sospesa dalla Lega dei 22 Stati nel 2011 a causa della repressione da parte del regime nei confronti del suo popolo. Repressione, che ha portato a una guerra civile nel Paese. 

Washington ha fatto sapere, tramite il vice portavoce del Dipartimento di Stato, Vendal Pate, che “Non crediamo che la Siria si meriti la riammissione nella Lega Araba in questo momento. Non normalizzeremo le relazioni con il regime di Assad in assenza di progressi autentici verso una soluzione politica del conflitto. Continuiamo a chiarirlo pubblicamente e privatamente con i nostri partner”.

In un rapporto pubblicato lo scorso 13 marzo, dall’Independent International Commission of Inquiry on the Syrian Arab Republic (COI) si documentano nuove, gravi violazioni dei diritti umani fondamentali e del diritto umanitario in tutta la Siria, con un coinvolgimento diretto della Russia. Secondo quanto riportato nel documento, più di 13 milioni di persone sono sfollate o rifugiate in un momento in cui il 90% di tutti i civili siriani vive in povertà e si stima che 15,3 milioni di persone abbiano bisogno di assistenza umanitaria per sopravvivere. Mentre il mondo arabo non è riuscito in un decennio a portare in tribunale un solo responsabile dei crimini commessi ai danni di civili siriani, per la prima volta una Corte d’assise francese ha deciso il rinvio a giudizio di tre funzionari del regime di Damasco coinvolti nella repressione e ritenuti responsabili della morte di due cittadini franco-siriani. I due, padre e figlio, sono stati arrestati senza una motivazione ufficiale e sono morti in carcere. Non resta altro che dire “chapeau”.

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