K metro 0 – Trento – Cultura e sostenibilità sono due facce della stessa medaglia. Se da una parte la cultura è un motore dello sviluppo sostenibile, dall’altra la sostenibilità è uno dei pilastri della promozione del patrimonio culturale. Se ne parlerà, con diversi esempi concreti, nel corso della nona e penultima tappa del Giro d’Italia
K metro 0 – Trento – Cultura e sostenibilità sono due facce della stessa medaglia. Se da una parte la cultura è un motore dello sviluppo sostenibile, dall’altra la sostenibilità è uno dei pilastri della promozione del patrimonio culturale. Se ne parlerà, con diversi esempi concreti, nel corso della nona e penultima tappa del Giro d’Italia della Csr, in programma l’8 maggio al Muse-Museo delle Scienze di Trento. Al centro del dibattito ci saranno le imprese italiane che hanno scelto di promuovere e sostenere iniziative culturali non solo per avere ritorni positivi e diffondere i propri valori in modo nuovo, ma anche per contribuire in modo concreto allo sviluppo della comunità e alla valorizzazione del territorio, fondendo con soluzioni creative della sostenibilità e della cultura, riferisce l’Adnkronos.
“Sostenere iniziative culturali porta ritorni positivi per l’impresa – commenta Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone della Csr e dell’innovazione sociale, che ha dato vita undici anni fa al Giro d’Italia della Csr – Rafforza la reputazione, migliora la relazione con gli stakeholder, consente di intercettare nuovi pubblici, permette di diffondere i propri valori in modo nuovo. La collaborazione con gli enti culturali può anche contribuire in modo concreto allo sviluppo della comunità e alla valorizzazione del territorio”.
Dopo gli appuntamenti di Torino, Messina, Savona, Udine, Roma, Napoli, Bologna e Padova, l’incontro di Trento del Giro si svolgerà alle 14.30 presso il Muse-Museo delle Scienze, partner dell’evento e istituzione che da tempo sviluppa collaborazioni virtuose e partenariati specifici con il settore privato. Tra questi, il recente riallestimento della Galleria della Sostenibilità, la sezione espositiva permanente del Museo dedicata ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’Onu, che include la Goal Zero Area destinata alle aziende e alle loro soluzioni innovative e amiche del pianeta. L’evento sarà visibile anche in streaming sul canale Facebook del Salone della Cdr e dell’innovazione sociale e del Muse.
“Dal momento che è la cultura, nel suo perenne trasmigrare, a costituire il ‘senso’ che ogni società ha di se stessa, il tema della sostenibilità e del perseguimento dello sviluppo sostenibile non può che procedere da una solida base culturale – spiega il direttore del Muse Michele Lanzinger – Con questo approccio abbiamo impostato un pomeriggio di riflessioni con diversi soggetti che operano nel settore culturale e dell’economia con l’obiettivo di indagare quali opportunità possano emergere dal partenariato pubblico-privato e in particolare dai rapporti del settore museale con il tessuto produttivo privato e con il turismo. Nell’incontro si rifletterà sulle nuove funzioni che le istituzioni culturali sono chiamate a fare emergere alla luce dell’Agenda 2030 dell’Onu e su come, nel loro rapporto con i settori produttivi e di sviluppo locale, tali iniziative possano concorrere a sensibilizzare i territori sui temi della cultura come bene comune, della transizione verde e della sostenibilità”.
Musei e istituzioni culturali, incluse quelle nelle località turistiche, hanno un ruolo importante nella realizzazione di uno sviluppo globale più sostenibile. Fondendo attività creativa, opere di denuncia sociale e azioni di responsabilizzazione, possono dare il loro contributo alle agende di sviluppo sostenibile, inclusi gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Oss): sono le famose ‘cinque P’ ispirate all’Agenda delle Nazioni Unite, ovvero Persone, Pianeta, Prosperità, Partenariato e Pace. Tutto questo passando attraverso un dialogo sempre più stretto e produttivo tra istituzioni, operatori del settore culturale e pubblico. La prima parte della tappa trentina del Giro sarà dedicata a queste tematiche, con il racconto di progetti e best practice sia locali che nazionali. Interverranno Stefano Baia Curioni, direttore di Palazzo Te a Mantova e professore associato dell’Università Bocconi; Lorenzo Balbi, direttore del Mambo, Museo d’Arte Moderna di Bologna e presidente di Amaci, Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani; Alessandra Schiavuzzi, dirigente del Servizio Attività e produzione culturale della Provincia Autonoma di Trento e Maurizio Rossini, amministratore delegato di Trentino Marketing.
L’Italia possiede un patrimonio artistico e culturale unico nel suo genere, con ben 58 siti Patrimonio dell’Umanità Unesco e una rete di quasi 5mila musei, aree archeologiche, monumenti ed ecomusei aperti al pubblico. È un patrimonio diffuso su tutto il territorio: in un Comune italiano su tre è presente almeno una struttura a carattere museale (dati Istat). Secondo l’ultima rilevazione statistica del ministero della Cultura, nel 2021 questo enorme serbatoio di cultura ha generato più di 12 milioni di visitatori e 88 milioni di euro di introiti. Un quadro più dettagliato del sistema cultura sarà fornito, nella seconda parte della tappa di Trento, da Annalisa Cicerchia, economista della cultura e prima ricercatrice Istat, e da Roberto Busato, direttore generale di Confindustria Trento. Seguirà una tavola rotonda dedicata al mondo dell’imprenditoria, per esplorare l’evoluzione delle aziende italiane nel solco della cultura sostenibile. A raccontare realtà innovative saranno Marco Amato, corporate communication senior manager del Gruppo Lavazza e direttore del Museo Lavazza; Giorgia Agazzani, Esg Specialist di Bper Banca; Mauro Franzoni, amministratore delegato di Levico Acque; Lucia Simonato, direttrice Hr di Würth e Patrizia Pizzini di Alls Consulting.