K metro 0 – Atene – La Commissione per le libertà civili, giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo (Libe), in una bozza di rapporto pubblicata da Euractiv, sostiene che le credenziali democratiche della Grecia destano serie preoccupazioni, con minacce allo Stato di diritto, molestie ai funzionari di enti pubblici indipendenti e diffuse intimidazioni
K metro 0 – Atene – La Commissione per le libertà civili, giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo (Libe), in una bozza di rapporto pubblicata da Euractiv, sostiene che le credenziali democratiche della Grecia destano serie preoccupazioni, con minacce allo Stato di diritto, molestie ai funzionari di enti pubblici indipendenti e diffuse intimidazioni ai danni dei giornalisti.
La relazione è stata redatta dopo che la Commissione Libe ha visitato Atene il 6-8 marzo. Già prima della stesura del rapporto, il capo missione Sophie in ‘t Veld del gruppo centrista Renew Europe aveva suggerito che la situazione dello Stato di diritto in Grecia era precaria. Ma nella visita di marzo, i funzionari del governo greco non sono stati disponibili a incontrare la delegazione.
Il rapporto afferma che, secondo una lettera del ministro dei Trasporti greco Georgios Gerapetritis al presidente della Libe Juan Fernando López-Aguilar, la priorità del Paese e del governo era “affrontare il peggior incidente ferroviario della sua storia e non la totale mancanza di decoro politico e di buon senso”.
Sono stati così mandati inviti formali alla presidente Katerina Sakellaropoulou, al primo ministro Kyriakos Mitsotakis, ai ministri della Giustizia e degli Interni, al procuratore della Corte Suprema, al capo della polizia e al presidente del Parlamento greco, ricevendo però una risposta negativa o, in alcuni casi, nessuna risposta formale.
La delegazione ha discusso con i rappresentanti della società civile, tra l’altro, della “necessità di rispettare e rafforzare l’indipendenza di alcuni dei controlli nazionali”, dei processi e delle azioni penali contro i giornalisti e delle preoccupazioni per i requisiti di registrazione “di ampia portata” delle Ong. Non è mancato un incontro fra Libe e la stampa per discutere dei continui attacchi e delle pressioni subite dai media, anche da parte di politici e funzionari governativi di alto livello.
Eppure, secondo l’Indice mondiale della libertà di stampa per il 2022, la Grecia è al primo posto tra i 27 Stati membri dell’Ue. I giornalisti hanno spiegato ai legislatori europei in visita che i membri del sindacato e i piccoli media indipendenti hanno lanciato l’allarme sul malfunzionamento dei sistemi di sicurezza per diversi anni. Nonostante ciò, secondo il documento trapelato, nessuno di questi gravi deficit è stato “adeguatamente trattato” dai media tradizionali.
Gli eurodeputati hanno anche convenuto che vi sono “gravi preoccupazioni” per le “minacce molto serie” allo stato di diritto e ai diritti fondamentali in Grecia, notando che il sistema di controlli ed equilibri, “essenziale per una democrazia solida”, ha subito forti pressioni, mentre il sistema giudiziario è “estremamente” lento e inefficace.
Le conclusioni menzionano che il pluralismo dei media è minacciato, poiché un piccolo numero di oligarchi possiede la maggior parte dei mezzi di comunicazione del Paese, facendo riferimento al problema della mancanza di notizie su alcune questioni, come l’incidente ferroviario di Tempi.
Il rapporto ha così evidenziato notevoli preoccupazioni riguardo al sottofinanziamento, alla mancanza di personale e alla “limitazione dei poteri” dei funzionari di enti pubblici indipendenti, nonché alle loro molestie e intimidazioni. Tra questi, l’Ombudsman, l’Autorità per la protezione dei dati e l’Autorità per la sicurezza delle comunicazioni e la privacy. I deputati hanno anche sottolineato che l’Agenzia nazionale per la trasparenza “non sembra essere efficace”, con persistenti dubbi sulla sua indipendenza.
Il rapporto invita il governo pertanto a revocare immediatamente le restrizioni imposte alle Ong e ai giornalisti che si occupano di migrazione e a sostenere e potenziare tutte le iniziative che contribuiscono alla trasparenza su questi temi.