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“Dipingiamo di nuovo il cattolicesimo”: mostra dipinti contemporanei di dieci artisti polacchi

“Dipingiamo di nuovo il cattolicesimo”: mostra dipinti contemporanei di dieci artisti polacchi

K metro 0 – Roma – “Dipingiamo di nuovo il cattolicesimo”: una mostra di dipinti contemporanei  realizzati da dieci artisti polacchi e dedicati all’immagine di Gesù si terrà a Roma, nei Musei di San Salvatore in Lauro dal 19 aprile al 21 maggio 2023; il vernissage si terrà il 19 aprile alle 18.30 Dieci dipinti

K metro 0 – Roma –Dipingiamo di nuovo il cattolicesimo”: una mostra di dipinti contemporanei  realizzati da dieci artisti polacchi e dedicati all’immagine di Gesù si terrà a Roma, nei Musei di San Salvatore in Lauro dal 19 aprile al 21 maggio 2023; il vernissage si terrà il 19 aprile alle 18.30

Dieci dipinti contemporanei dedicati all’immagine di Gesù Misericordioso, realizzati da dieci pittori polacchi secondo la visione di santa Faustina, saranno in mostra nei Musei di San Salvatore in Lauro dal 19 aprile al 21 maggio 2023.

Il vernissage si svolgerà mercoledì 19 aprile ore 18.30 nei Musei di San Salvatore in Lauro. Seguirà un concerto del coro universitario dell’Angelicum, che eseguirà canti tradizionali liturgici a cappella nel Salone dei Piceni dei Musei di San Salvatore in Lauro.

La mostra, che mira a far rivivere la tradizione dell’arte sacra e il mecenatismo ecclesiastico delle belle arti, fa parte del progetto “Dipingiamo di nuovo il cattolicesimo“, ideato dall’Istituto di Cultura San Giovanni Paolo II della Pontificia Università San Tommaso d’Aquino, dall’Angelicum di Roma e dalla Fondazione San Nicola con sede a Varsavia.

 I dipinti sono stati realizzati in conformità con le istruzioni originali scritte da santa Faustina Kowalska nel suo famoso “Diario”: all’inizio del secolo scorso, Cristo sarebbe apparso a suor Faustina per chiederle di dipingere un’immagine “secondo lo schema che vedi”, con la firma “Gesù, confido in Te”. Questa citazione, annotata nel “Diario”, racconta la storia delle rivelazioni che la Santa ricevette sul mistero della “Divina Misericordia”. La santa ebbe questa visione il 22 febbraio 1931, ma fu solo nel 1934 che il dipinto fu effettivamente realizzato. Santa Faustina fu infatti inizialmente turbata da questa richiesta di Gesù, poiché non era in grado di dipingere. Fu solo un paio d’anni dopo, a Vilnius (allora Polonia, ora Lituania), che il beato padre Michał Sopoćko (sacerdote che fu suo confessore) l’aiutò a realizzare la richiesta ricevuta da Gesù Cristo, chiedendo al pittore Eugeniusz Kazimirowski di realizzare il dipinto, secondo precise e dirette istruzioni di santa Faustina. Tuttavia la santa pianse quando vide il risultato finale, perché sentiva che era purtroppo lontano dalla verità, dalla visione di Gesù che aveva avuto. Scriverà poi nel suo “Diario”: “(…) ho visto che (l’immagine) non è bella come Gesù, (e) mi sono rattristata molto. (…) ho fatto un bel pianto. Ho detto al Signore: ‘Chi ti dipingerà bello come sei?'”.

Il dipinto di Kazimirowski, l’”originale” che fu creato sotto la supervisione di santa Faustina, è ora esposto nella cattedrale di Vilnius. Una copia di quell’immagine si trova a Roma, in una delle cappelle della Basilica di “Santa Maria Maggiore”.

 La mostra, a cura di Dariusz Karłowicz, sarà aperta al pubblico dal martedì al sabato 10.00-13.00/16.00-19.00, domenica 9.00-12.00 (chiusure straordinarie 25 e 30 Aprile e 1 Maggio). L’ingresso è gratuito.

Gli artisti polacchi che hanno realizzato le dieci opere, in una una combinazione di arte astratta, spirituale e figurativa, hanno seguito un’attenta preparazione prima di iniziare il loro lavoro. Sono Jarosław Modzelewski, Ignacy Czwartos, Wincenty Czwartos, Jacek Dłużewski, Wojciech Głogowski, Jacek Hajnos O.P. (Ordo Praedicatorum, frate dell’Ordine dei Domenicani), Krzysztof Klimek, Bogna Podbielska, Beata Stankiewicz e Artur Wąsowski.

L’obiettivo del progetto non è quello di ricalcare semplicemente il dipinto originale, ma piuttosto di creare nuove immagini di qualità artistica, espresse in un linguaggio contemporaneo. “Abbiamo invitato grandi artisti a partecipare al progetto, chiedendo loro di dare inizio a un lavoro estremamente importante con l’auspicio che artisti, teologi e storici dell’arte si siedano tra loro, e che da questo nasca nuova arte sacra”, afferma  Dariusz Karłowicz, direttore del programma dell’Istituto di Cultura San Giovanni Paolo II, ideatore del progetto, oltre che curatore della mostraVorremmo dare l’opportunità di creare opere d’arte che altrimenti non verrebbero create”, ha aggiunto. “Il problema che richiede attenzione è la crisi della grande tradizione della pittura religiosa cattolica. Per la prima volta dopo secoli, le verità della fede non parla ai fedeli nel linguaggio contemporaneo delle immagini. L’arte rumorosa o non affronta la dottrina e la vita cristiana, o è apertamente anti-cristiana. I documenti della Chiesa affermano chiaramente che la grande arte dovrebbe essere presente nei nostri templi, ma in pratica spesso non è così. Esprimere gli insegnamenti di Cristo nel linguaggio della prossima generazione è responsabilità di coloro che devono trasmettere la verità al mondo. È la nostra collaborazione nell’opera dell’Incarnazione”, conclude Karłowicz.

di Francesca Lombardi

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