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Londra, il capo della polizia Rowley vuole fare un repulisti a Scotland Yard

Londra, il capo della polizia Rowley vuole fare un repulisti a Scotland Yard

K metro 0 – Londra – Nei corridoi di Scotland Yard risuonano ancora le parole del j’accuse contenute nel rapporto della baronessa Louise Casey membro Camera dei Lord, presentato il 21 marzo scorso. La polizia metropolitana di Londra  “ha perso la fiducia dei cittadini per il razzismo, la misoginia e l’omofobia presenti nel corpo e

K metro 0 – Londra – Nei corridoi di Scotland Yard risuonano ancora le parole del j’accuse contenute nel rapporto della baronessa Louise Casey membro Camera dei Lord, presentato il 21 marzo scorso. La polizia metropolitana di Londra  “ha perso la fiducia dei cittadini per il razzismo, la misoginia e l’omofobia presenti nel corpo e deve cambiare subito”, aveva scritto la battagliera baronessa che da vent’anni riceve incarichi da governi laburisti e conservatori ogni volta che c’è una questione sociale da affrontare.     

Il sistema di controllo del Met (il Metropolitan Police Service di Londra) è di nuovo sotto tiro, dopo che gli agenti condannati per reati sessuali erano ancora in servizio. Ma il capo di Scotland Yard, Mark Rowley, nominato lo scorso settembre, pur ritenendo che centinaia di agenti corrotti in servizio non dovrebbero essere al lavoro, lamenta il fatto, “assurdo”, che non può cacciare i poliziotti che si comportano male.

I “complessi” regolamenti di polizia consentono ad agenti sotto inchiesta che sono già stati licenziati, di essere poi reintegrati facendo causa in tribunale. E questo ha spinto Rowley a protestare con il ministro dell’Interno, Suella Braverman: “Se ti aspetti che io risolva le questioni spinose del Met e mi  sbarazzi delle persone, allora dammi il potere di farlo”.

Intanto, per avviare l’opera di risanamento del corpo che gli è stata affidata, Rowley ha spostato agenti in servizio dalla lotta alla criminalità e al terrorismo verso attività di indagine sugli illeciti nelle forze dell’ordine.

Un sondaggio commissionato dalla BBC ha rilevato che la fiducia del pubblico nel Met è andata in frantumi. Su oltre 1000 persone intervistate, quasi la metà delle donne ha dichiarato di “diffidare completamente” del Met.

Né poteva essere diversamente, alla luce di fatti inquietanti come il caso dell’ex agente Wayne Couzens,  accusato per il sequestro, lo stupro e  l’atroce uccisione della 33enne Sarah Everard, fermata mentre rincasava con il pretesto di un falso fermo per fantomatiche violazioni delle restrizioni Covid allora in vigore. E  tanti altri casi poi emersi di altri agenti, come quello del poliziotto  David Carrick, stupratore seriale, condannato a ben 36 ergastoli di fronte alla Southwark Crown Court di Londra il 7 febbraio scorso. Nei mesi scorsi si era riconosciuto colpevole di 49 capi d’imputazione relativi a 24 episodi di stupro nei confronti di 12 donne, nonché di aggressioni sessuali e molestie.

 “Abbiamo fallito e deluso le donne, siamo sconvolti e disgustati. Chiediamo scusa” ha detto Mark Rowley, “ma ora dobbiamo rimediare”. Dunque sarà ricontrollato lo status e il passato di tutti i 45mila agenti di Scotland Yard. Tra questi, 1633 casi di presunte  violenze sessuali e domestiche, di cui potrebbero essere responsabili almeno 1071 poliziotti negli ultimi 10 anni, saranno ripassate al setaccio, per cercare di eliminare un po’ di mele marce.

Il rapporto della baronessa Casey aveva svelato storie inquietanti sul comportamento degli ufficiali di Scotland Yard. Il 12% delle agenti donne è stato molestato o aggredito sul posto di lavoro, ma spesso questi fatti sono stati nascosti o minimizzati. Gli agenti sospettati di gravi reati, tra cui aggressioni sessuali e abusi domestici, non hanno subito alcuna condanna, così come centinaia di agenti razzisti, o corrotti sono stati lasciati nei loro reparti. Numerose lamentele di agenti e personale sui loro colleghi non sono state prese sul serio. Delle 1.483 accuse segnalate tra ottobre 2021 e aprile 2022, 1.177 riguardano casi di presunta violenza perpetrata dalla polizia, comprese molestie sessuali e aggressioni.

Il 55% dei casi riguarda questioni di condotta, solitamente sollevate da colleghi interni alle forze dell’ordine, mentre i restanti 524 casi provengono dai cittadini. Quasi due terzi riguardano l’uso della forza, come l’uso delle manette o l’arresto, il 9% comportamenti molesti, il 6% aggressioni e il 5% abusi di posizione a scopo sessuale.

Le regole di controllo nel reclutamento del personale sono state intanto inasprite e nei prossimi sei mesi verrà rivista la posizione di circa 100 ufficiali che “potrebbero benissimo finire per lasciare l’organizzazione”, ha detto Sir Mark Rowley alla BBC.

Resta il fatto che 161 agenti del Met hanno condanne penali. Di queste:

  • 76 per gravi infrazioni stradali come la guida in stato di ebbrezza
  • 49 per disonestà o violenza.
  • 8 per aver commesso reati come agenti di polizia (che sono ancora nelle forze dell’ordine)
  • 3 per reati sessuali

In conclusione,  nonostante le buone intenzioni di Sir Mark Crowley  e gli annunci ufficiali del governo, c’è ancora molto da fare per risollevare le sorti di una istituzione un tempo molto stimata in tutto il mondo.

(BBC, The Independent, SLP SouthLondonPress)

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