K metro 0 – Zurigo – “Guida alla sopravvivenza dell’umanità”, così l’ha definito il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. E’ il nuovo rapporto dell’IPCC (il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, braccio scientifico dell’ONU in questa materia) presentato oggi alle ore 14 a Interlaken in Svizzera. Dopo 9 anni, scienziati di 195
K metro 0 – Zurigo – “Guida alla sopravvivenza dell’umanità”, così l’ha definito il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. E’ il nuovo rapporto dell’IPCC (il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, braccio scientifico dell’ONU in questa materia) presentato oggi alle ore 14 a Interlaken in Svizzera.
Dopo 9 anni, scienziati di 195 paesi tornano a firmare il nuovo rapporto che farà da guida ai governi per disinnescare la bomba a orologeria climatica. Frenare e mitigare l’emergenza climatica in atto è possibile. Ma bisogna agire ora, questo è il decennio decisivo, poi sarà troppo tardi e più avanza il riscaldamento più sarà difficile intervenire.
L’anno scorso, le Nazioni Unite registravano che “i paesi stanno piegando la curva delle emissioni globali di gas serra verso il basso”. Ma sottolineavano che “questi sforzi rimangono insufficienti per limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi Celsius entro la fine del secolo”.
Si trattava comunque di un miglioramento rispetto alla valutazione del 2021. Ma, ieri come oggi, serve un’azione più ambiziosa per andare oltre gli obiettivi dell’Accordo di Parigi (dicembre 2015) che impegnavano i paesi a non superare un grado e mezzo di riscaldamento globale rispetto ai livelli preindustriali.
Secondo gli esperti dell’Ipcc abbiamo il 50% di possibilità di raggiungere questo obiettivo. Ma ciò richiede il massimo dello sforzo nei prossimi dieci anni. Segnali speranza, s’intravedono. Nel rapporto degli scienziati dell’IPCC si ricorda che il costo di solare e e eolico so è ridotto negli ultimi 10 anni rispettivamente dell’85% e del 55%. Ed è crollato il costo delle batterie al litio. Gli strumenti per l’energia pulita, in altri termini, non sono mai stati così convenienti e sono quelli che possono portare alle emissioni zero entro la metà del secolo.
Quasi l’80% delle emissioni arrivano dal settore energetico, dall’industria, dai trasporti e dagli edifici. Il 22% arriva invece dall’agricoltura e dallo sfruttamento della terra. “Ciascun paese – ha detto il segretario generale dell’ONU – deve essere parte della soluzione. Chiedere agli altri di fare la prima mossa, vuo dire soltanto essere certi che l’umanità arriverà per ultima”. Il monito di Guterres arriva in vista della Cop28, la Conferenza delle Nazioni Unite che si svolgerà a Dubai a fine anno, e sarà presieduta dal numero uno dell’azienda petrolifera di Stato.
Ma al di là dei “buoni propositi” va preso atto che esiste un conflitto tra il gruppo dei paesi più ricchi (tra cui l’Italia) – che di fatto hanno creato la crisi climatica con le loro emissioni di CO2 – e quelli più poveri che ne pagano le conseguenze, ma sono anche quelli che necessitano di uno sviluppo industriale su larga scala. Due orientamenti che si sono infatti scontrati sulla parte del documento che riguarda le azioni da mettere in campo per cambiare rotta.
Il report dell’IPCC, che non è solo un documento scientifico, lo ha ben presente. Ed ha infatti ha contenuto politico di indirizzo, perché è stato revisionato ed approvato dai delegati di tutti i 195 Stati membri.