K metro 0 – Londra. Parte dalla capitale britannica un nuovo e forte messaggio per potenziare il dialogo e l’integrazione delle comunità musulmane che vivono in Europa, e per affrontare, insieme alle altre comunità di fede e alle istituzioni, le sfide del momento. Il segretario generale della Muslim World League (MWL), Muhammad bin Abdul Karim
K metro 0 – Londra. Parte dalla capitale britannica un nuovo e forte messaggio per potenziare il dialogo e l’integrazione delle comunità musulmane che vivono in Europa, e per affrontare, insieme alle altre comunità di fede e alle istituzioni, le sfide del momento.
Il segretario generale della Muslim World League (MWL), Muhammad bin Abdul Karim bin Abdulaziz Al Issa, ha concluso la conferenza, durata due giorni, alla quale hanno partecipato oltre 300 esponenti delle comunità e rappresentanti politici e di altre religioni dei Paesi partecipanti. Conferenza ispirata ai principi della “Carta di Makkah” firmata il 19 maggio del 2019 da 1.200 ulema provenienti da 139 Paesi che sottolinea “i valori islamici della tolleranza, della pace e della convivenza” in nome della “fratellanza umana” e che condanna ogni violenza e strumentalizzazione della religione.
Ieri, Re Carlo III del Regno Unito ha ricevuto, fra l’altro, a Buckingham Palace a Londra il Segretario Generale della Lega Musulmana Mondiale, lo sceicco Dr. Mohammed Bin Abdulkarim Al-Issa, presidente dell’Organizzazione degli Studiosi Musulmani. Un incontro storico, dunque, mirato a promuovere l’amicizia e la cooperazione tra i popoli attraverso un avvicinamento civile basato su valori religiosi e culturali comuni e su un dialogo efficace.
“Comunità, solidarietà e un futuro umano condiviso sotto la Carta della Mecca” , questo il tema della conferenza, è stata aperta ieri 12 marzo dal leader musulmano britannico Sir Iqbal Sacranie, che ha servito come segretario generale fondatore del Consiglio musulmano del Regno Unito fino a giugno 2006. Sacranie ha esortato i delegati a discutere di ciò che sta accadendo nelle loro comunità.
La maggior parte della giornata è trascorsa nella sala conferenze di un hotel di Mayfair con delegati provenienti da tutta Europa e dal Regno Unito impegnati a dibattere dei problemi e sfide affrontate dai membri della comunità musulmana, compresi i giovani e le donne. Proprio all’emancipazione femminile è stata dedicata una sessione speciale che ha identificato le donne e le ragazze come ancora bisognose di sostegno, nonostante una serie di esempi positivi, come quello della baronessa Sayeeda Warsi, la prima donna musulmana a servire nel gabinetto di un primo ministro.
L’avvocato, politico e membro della Camera dei Lord britannico è stata difatti co-presidente del Partito conservatore dal 2010 al 2012. La giornata di ieri è stata chiusa dall’intervento del rettore della Grande Moschea di Parigi, Chems Eddine Hafiz, il quale ha raccontato i problemi che sta affrontando la popolazione francese di religione musulmana nella Francia “secolarizzata”, sottolineando il clima di divisione tra religioni e ateismo che si vive ormai nel Paese.
Nel comunicato finale dell’evento i partecipanti hanno indicato quattro punti su cui lavorare in futuro per mettere in pratica i principi della Carta della Mecca. Nel primo, hanno sottolineato la necessità di promuovere la solidarietà accettando le differenze di fede e cultura, riconoscendo che “la diversità fa parte di ciò che ci rende più forti come comunità globale e sforzarci di creare un’atmosfera di rispetto e comprensione reciproci”. Nel secondo, i rappresentanti religiosi presenti a Londra hanno sottolineato la necessità dell’unità per intraprendere azioni che “determineranno la forma del nostro futuro condiviso e costruire un mondo migliore che tutti vogliamo vedere per tutti”. Nel terzo punto, hanno proposto l’istituzione di un organismo per le comunità musulmane in Europa, con tutte le sue sette e scuole di pensiero, che vedrà la presenza di esponenti religiosi di altre fedi, rappresentanti di governi e parlamentari europei, con l’obiettivo di “andare oltre il riavvicinamento e il dialogo per diventare partner di pace, costruttori di ponti e promotori di una pacifica convivenza globale”.
Infine, è stata annunciata la futura creazione di un comitato composto da 9 a 13 membri per lavorare alla preparazione dello statuto e della governance dell’organismo esplicato nel terzo punto, con l’obiettivo di rendere operative le raccomandazioni dei seminari del forum internazionale.
Dall’Italia hanno partecipato alla conferenza di Londra il vicepresidente della Comunità religiosa islamica italiana (Coreis), Yahay Pallavicini, l’editore della rivista “Kalima”, Nizar Ramadan, il presidente della EML, Alfredo Maiolese, il responsabile della comunità musulmana di Fabriano, Abdel Kader Makri, il direttore della Lega musulmana mondiale in Italia, Abdul Aziz Sarhan, e presidente della Grande moschea di Roma, Naim Nassrallah accompagnato dall’imam Nader Akad.