K metro 0 – Bruxelles – L’incontro di giovedì 9 marzo a Bruxelles fra la Turchia e i due paesi scandinavi che sperano di diventare membri della NATO entro l’estate, si è concluso (per il momento) con un nulla di fatto. Preannunciato dal ministro degli Esteri turco Mevlüt Cavusoglu, l’incontro aveva alimentato le speranze di
K metro 0 – Bruxelles – L’incontro di giovedì 9 marzo a Bruxelles fra la Turchia e i due paesi scandinavi che sperano di diventare membri della NATO entro l’estate, si è concluso (per il momento) con un nulla di fatto.
Preannunciato dal ministro degli Esteri turco Mevlüt Cavusoglu, l’incontro aveva alimentato le speranze di Stoccolma di entrare nella NATO entro il vertice dell’Alleanza dell’11-12 luglio a Vilnius, capitale della Lituania.
I colloqui sulla ratifica, da parte della Turchia, della domanda di adesione della Svezia all’Alleanza Atlantica erano fermi dall’incendio del Corano davanti all’ambasciata turca a Stoccolma a gennaio. Ma una settimana fa, in una conferenza stampa, il ministro degli Esteri turco aveva annunciato che la Turchia era pronta a riprenderli.
Durante una precedente conferenza stampa del ministro degli Esteri turco Mevlüt Cavusoglu con il capo della diplomazia ungherese, Peter Szijjarto (trasmessa dalla tv di Stato turca TRT) ha voluto precisare che “il nostro presidente (Recep Tayyip Erdogan) ha detto chiaramente che possiamo separare il processo di adesione di Svezia e Finlandia, il nostro approccio verso la Finlandia è più positivo”.
Cavusoglu aveva ricordato inoltre che Erdogan ha già chiarito questi punti anche con il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg e con il Segretario di Stato Usa Antony Blinken.
In altre parole, la leadership turca vorrebbe dare la priorità alla domanda di adesione della Finlandia (un paese con cui Ankara non ha un contenzioso per gli immigrati curdi residenti invece in Svezia, alcuni dei quali esponenti di movimenti avversi al regime di Erdogan).
Il tempo tuttavia è molto breve, se la ratifica deve avvenire prima delle elezioni turche, finora previste per il 14 maggio prossimo.
Svezia e Finlandia attendono un sì anche da Budapest. Fino a sabato (25 febbraio), ci sono stati segnali secondo cui un voto in parlamento avrebbe potuto aver luogo solo nella “seconda metà di marzo” e la ratifica solo dopo. Ma Orban ha stoppato (per ora) l’adesione dei due paesi scandinavi.
Sebbene l’Ungheria abbia approvato, in linea di principio, la loro adesione alla Nato, Orban si è preso altre due settimane di tempo prima del voto finale da part del Parlamento magiaro inizialmente previsto per lunedì 6 marzo, ma ora slittato almeno al 20 marzo.
Ufficialmente, il rinvio doveva servire a una delegazione ungherese per fare tappa a Stoccolma ed Helsinki, al fine di approfondire meglio i loro dossier dopo alcune incomprensioni tra le rispettive diplomazie che ci sarebbero state nelle ultime settimane.
Circolano però voci secondo le quali Orban dovrebbe fare i conti con una sostanziale spaccatura sul tema all’interno della maggioranza, con diversi suoi deputati che non avrebbero dimenticato l’ostracismo in seno all’UE di Svezia e Finlandia nei confronti dell’Ungheria.
Quanto potrà temporeggiare ancora Budapest, vista la fretta della NATO? Ma l’ostacolo maggiore, resta ancora quello rappresentato dalla Turchia?
Domande a cui il vertice Finlandia-Svezia-Turchia presso la NATO a Bruxelles, giovedì 9 marzo Bruxelles non ha ancora fornito una risposta.
La Turchia non ha mostrato segni di voler revocare il blocco sull’adesione alla NATO di Stoccolma e Helsinki. I rappresentanti dei tre paesi si sono riuniti per la prima volta da novembre mentre i funzionari dell’alleanza chiedevano l’approvazione della Turchia.
La Svezia ha considerato tuttavia l’incontro come un passo avanti, indipendentemente dalla mancanza di risultati concreti. “La cosa più importante oggi è che ci siamo riuniti”, ha detto il negoziatore svedese Oscar Stenström ai giornalisti al quartier generale della NATO a Bruxelles dopo i colloqui. Le parti, ha detto, “hanno concordato ulteriori incontri”.
(EURACTIV.it/Money.it/Politico)