K metro 0 – Berlino – “Wir Schaffen das”: ce la pocciamo fare, andava ripetendo Angela Merkel, cinque anni fa, lasciando intendere che la Germania aveva la forza (morale, sociale e economica) per accogliere e integrare i nuovi arrivati. Fra il 2015 e il 2016 arrivarono in territorio tedesco circa 1,2 milioni di richiedenti asilo,
K metro 0 – Berlino – “Wir Schaffen das”: ce la pocciamo fare, andava ripetendo Angela Merkel, cinque anni fa, lasciando intendere che la Germania aveva la forza (morale, sociale e economica) per accogliere e integrare i nuovi arrivati.
Fra il 2015 e il 2016 arrivarono in territorio tedesco circa 1,2 milioni di richiedenti asilo, che in pochi mesi resero la Germania il quinto paese al mondo con la più alta concentrazione di rifugiati (nello stesso periodo l’Italia ricevette 204mila richieste di asilo: sei volte meno).
Ma nello stesso periodo – correva l’anno 2015 – si erano registrati cinquecento attacchi xenofobi contro case di profughi in meno di un anno. Atti di violenza ignobili, delitti inaccettabili, lesioni, tentati omicidi, incendi dolosi, che “non possono essere accettati” aveva detto il ministro degli Interni tedesco Thomas de Maiziere, riporta la ZDF.
Nel 2022, gli attacchi alle case per rifugiati sono nuovamente aumentati. Lo scorso ottobre è stato incendiato un alloggio per rifugiati per ucraini a Groß Strömkendorf (nel land Meclemburgo-Pomerania occidentale).
Parallelamente all’aumento del numero di rifugiati, lo scorso anno, per la prima volta dal 2015, è aumentato nuovamente il numero di attacchi agli alloggi dei rifugiati. Nel 2022 ci sono state 121 rapine, attacchi, danni alla proprietà e aggressioni fisiche contro questi alloggi, con un aumento del 73% rispetto all’anno precedente.
E’ quanto risulta dai dati preliminari del ministero federale dell’Interno in risposta a una richiesta della Linke (“Il partito di Sinistra”) pervenuta al quotidiano regionale “Neue Osnabrücker Zeitung”.
Nel 2015 le autorità hanno registrato 1.047 attacchi di questo tipo e 1.248 attacchi contro richiedenti asilo o rifugiati all’esterno dei loro alloggi: circa altrettanti dell’anno precedente (1.259).
Nell’ultimo anno, il numero totale di rifugiati è molto aumentato, principalmente a causa della guerra in Ucraina. All’Ufficio federale della migrazione e dei rifugiati sono state presentate circa 244.000 domande d’asilo. Sono stati registrati anche un milione di profughi dall’Ucraina.
Numeri che stanno suscitando allarme. “I rifugiati che cercano sicurezza e protezione qui sono terrorizzati”, ha detto Clara Bünger (esperta di politiche sui rifugiati della Linke), che ha ricordato i violenti disordini contro un ostello per rifugiati e contro il centro di accoglienza centrale per richiedenti asilo a Rostock-Lichtenhagen nel 1992.
Fu il più grande attacco xenofobo contro i migranti dalla fine della seconda guerra mondiale, a cui parteciparono con sassi e molotov centinaia di militanti di estrema destra, mentre circa 3 mila persone del quartiere guardavano applaudendo…
“Vogliamo aspettare che Rostock-Lichtenhagen si ripeta?” ha detto Clara Bünger. Fu un pogrom, per chimare le cose con il loro vero nome. Anche se, nella neolingua orwelliana degli xenofobi gli “assalitori” cercavano di apparire come “vittime”, capovolgendo la realtà dei fatti.
Come ricordava “Die Tageszeitung” (il quotidiano della sinistra berlinese) “dopo Rostock-Lichtenhagen” gli attacchi razzisti “contro persone che sono parte integrante della società tedesca non si sono mai fermati”: Molin, Solingen, Heidenau e poi Hanau.
E intanto, le dichiarazioni di persone “fieramente” antidemocratiche elette nelle istituzioni sono diventate socialmente accettabili come le loro affermazioni razziste o antisemite, “fino ai più alti livelli di governo”, annota il quotidiano tedesco.