K metro 0 – Londra – Ce la farà il premer britannico Rishi Sunak a concludere un nuovo accordo sulla Brexit per l’Irlanda del Nord? Un’intesa sembrerebbe imminente. Le sue basi sono sulla scrivania di Sunak, che è arrivato a sorpresa a Belfast (fine settimana scorsa) per incontrare il premier nordirlandese Leo Vasradkar, fiducioso nella
K metro 0 – Londra – Ce la farà il premer britannico Rishi Sunak a concludere un nuovo accordo sulla Brexit per l’Irlanda del Nord?
Un’intesa sembrerebbe imminente. Le sue basi sono sulla scrivania di Sunak, che è arrivato a sorpresa a Belfast (fine settimana scorsa) per incontrare il premier nordirlandese Leo Vasradkar, fiducioso nella possibilità di un accordo.
Alcuni sperano ancora che possa essere concluso questa settimana. Ma altri pensano che questa settimana sia troppo presto per mettere la parola fine a un’annosa controversia.
Sunak, è in effetti il quarto premier britannico che sta affrontando il problema della Brexit e delle sue complicazioni per la frontiera con l’Irlanda del Nord, come osservano Chris Mason e Jessica Parker, due autorevoli giornalisti della BBC, esperti di questioni europee.
Non si tratta, spiegano, solo di un nuovo accordo tra Londra e l’Ue. C’è un’altra domanda cruciale. Cosa ne pensano il Partito Conservatore e il Partito Democratico Unionista nordirlandese?
Gli ultraconservatori protestanti del DUP (Democratic Unionist Party) hanno condotto a lungo una campagna contro il cosiddetto Protocollo dell’Irlanda del Nord. E si sono ritirati dal governo di coalizione nazionale poco più di un anno fa.
Ma perché il Protocollo è così controverso? Perché è un accordo speciale che garantisce che il confine terrestre tra l’Irlanda del Nord, che fa parte del Regno Unito, e la Repubblica d’Irlanda, che è uno Stato membro dell’UE, continui a essere invisibile e rispetti l’accordo di pace che ha posto fine a decenni di violenza settaria.
In base al regime in vigore, l’Irlanda del Nord segue le norme doganali dell’UE, rimane parte del mercato unico delle merci e applica il diritto dell’UE sull’IVA per evitare i controlli alle frontiere tra le due parti.
Le disposizioni sono state accolte favorevolmente dai nazionalisti, che sostengono legami più stretti fra l’Irlanda e l’UE, ma non dal movimento unionista, che lamenta come il protocollo crei un confine non necessario nel Mare d’Irlanda e separi effettivamente la regione dal resto del Regno Unito.
La Brexit ha infatti modificato sostanzialmente la situazione, con la necessità di ripristinare i controlli alle frontiere. Il Protocollo ha consentito che ciò avvenisse scongiurando però, al contempo, l’introduzione di un “confine rigido”, come quelli che esistevano un tempo, col rischio di minare la stabilità raggiunta nella regione faticosamente.
Gli unionisti sono molto scettici su ciò che Westminster e Bruxelles potrebbero escogitare. Ma questo in gran parte si deve al fatto, secondo Chris Mason (Political editor della BBC) non hanno ancora visto i dettagli della bozza di accordo con l’UE. E cercano di prendere tempo.
Sia il DUP che alcuni parlamentari conservatori pensano che Rishi Sunak abbia commesso un errore precipitandosi a Belfast alla fine della scorsa settimana, senza preavviso, per cercare di “spingere” gli unionisti democratici verso l’accordo. Con l’auspicio d’indurre il DUP a tornare al governo di colazione.
La maggioranza dei membri dello Stormont (il parlamento di Belfast) è favorevole a che il Protocollo resti in qualche forma in vigore.
Sinn Féin (gli indipendisti irlandesi di Dublino) Alliance Party (i centristi liberali nordirlandesi) e SDLP (il Partito Socialdemocratico e Laburista d’ispirazione nazionalista dell’Irlanda del Nord) sostengono che sono necessari miglioramenti al protocollo per facilitarne l’attuazione.
Anche se l’accordo proposto da Sunak non dovesse soddisfare il DUP, il premier britannico potrebbe almeno rivendicare il merito di essersi sforzato di raggiungere un’intesa più solida, migliorando le cose per i cittadini nordirlandesi le persone in Irlanda del Nord e ripristinando le relazioni tra Regno Unito e UE.
Quest’ultimo punto, di per sé, potrebbe rivelarsi utile in vista di un vertice a Parigi il mese prossimo con il presidente francese Emmanuel Macron in vista di un rapporto migliore con la Francia. E Sunak già prevede che la presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen, possa venire a Londra per il grande momento.
(BBC e Euronews)