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Francia, i cittadini si rivolgono ai piani di risparmio previdenziale. Carenza idrica, “piano di sobrietà”

K metro 0 – Parigi – Il piano di risparmio previdenziale (PER) attira sempre più francesi. Tra dicembre e gennaio 2023 è stato difatti registrato un aumento di quasi l’80% del numero di richieste di informazioni in proposito. Viste le tensioni sociali al momento legate alla riforma delle pensioni, è probabile che nei prossimi mesi

K metro 0 – Parigi – Il piano di risparmio previdenziale (PER) attira sempre più francesi. Tra dicembre e gennaio 2023 è stato difatti registrato un aumento di quasi l’80% del numero di richieste di informazioni in proposito. Viste le tensioni sociali al momento legate alla riforma delle pensioni, è probabile che nei prossimi mesi la tendenza in corso prosegua.

Secondo una relazione del Cercle de l’Epargne pubblicata nel giugno 2022, allora il 52% dei francesi si rivolgeva al risparmio per la pensione. La percentuale sale addirittura al 60% tra i 25-34enni. L’imminente riforma delle pensioni sta però spingendo alcune persone ad anticipare ancora di più. Lo riporta franceinfo.

Un piano di risparmio previdenziale meno sicuro per i giovani, ma più interessante in termini di tassazione per i più abbienti. Oltre sei milioni di francesi avevano un piano di questo tipo nel 2022. Al momento, in effetti, il mattone rimane la scommessa sicura, come conferma Alain Tordjman, economista della Banque Populaire Caisse d’Epargne (BPCE), ma la situazione sta cambiando: “L’abitazione principale resta la priorità, tuttavia, assistiamo a una diffusione del risparmio previdenziale individuale tra le categorie a reddito medio. Alla fine del 2022, secondo un sondaggio BPCE, il risparmio per la pensione era considerato una priorità da sette francesi su dieci”.

Intanto il ministro della Transizione ecologica Christophe Béchu annuncia su Le Parisien un “piano di sobrietà” per ridurre il consumo giornaliero di acqua in Francia. Durante un’estate caratterizzata da una forte siccità, “quasi tutti i dipartimenti sono stati colpiti da misure di restrizione e 700 comuni hanno avuto difficoltà nell’approvvigionamento di acqua potabile”. E la situazione non migliorerà: l’IPCC prevede un abbassamento del livello dei nostri fiumi dal 10 al 40% da qui al 2050″, spiega il ministro al quotidiano.

Per evitare una carenza idrica duratura, Béchu propone di “ridurre il volume d’acqua prelevato dal sottosuolo transalpino di poco più del 10%” entro il 2027. Chiede inoltre agli agricoltori “di essere sobri per quanto riguarda il consumo di acqua”, senza porre alcuna restrizione. D’altra parte, ha però annunciato che ci saranno restrizioni “ben prima dell’inizio dell’estate” per i privati, perché a luglio “non possiamo più correggere il nostro obiettivo”. “Possiamo immaginare restrizioni orarie e non giornaliere”, ha affermato.

Il ministro vuole anche modificare il trattamento delle acque reflue, che vengono riutilizzate pochissimo. “Solo 77 dei 33.000 impianti relativi in Francia, sono dotati di un sistema completo di trattamento di riciclo. Oggi un privato non può usare l’acqua piovana per gli sciacquoni dei bagni; ha bisogno di acqua potabile”, si lamenta. Immagina dunque un cambiamento della normativa anche su questo punto.

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