K metro 0 – Berlino – Lo smascheramento di una sospetta spia russa nel BND Bundesnachrichtendienst: il (Servizio Informazioni  Federale) è suonato come un campanello d’allarme. Quanti agenti doppiogiochisti si annidano nell’Intelligence tedesca?

La preoccupazione si è diffusa dopo l’arresto, mercoledì scorso, ad opera dell’Ufficio penale federale (l’equivalente tedesco dell’FBI) di Carsten L., accusato di aver passato all’intelligence russa informazioni che rientrano fra i segreti di Stato. Prima di allora, era stato ovviamente smascherato nello stesso BND.

L’annuncio dell’arresto è stato dato giovedì 22 dall’Ufficio del procuratore federale di Karlsruhe che ha accusato l’agente di alto tradimento. Le autorità tedesche, del resto, avevano già avvertito di un probabile aumento delle attività di spionaggio russe dopo l’invasione dell’Ucraina. Inoltre, il partito dei Verdi e quello liberaldemocratico, partner di coalizione del partito socialdemocratico di centrosinistra di Scholz, in particolare, hanno sostituito decine di alti funzionari nei ministeri, in parte a causa delle loro posizioni vicine alla Russia.

Secondo l’esperto di difesa della CDU (l’Unione Cristiano-democratica tedesca) Henning Otte, il caso mostra che “la guerra ibrida della Russia è una minaccia molto attuale anche per la Germania. Lo spionaggio è un’arma centrale in questa strategia militare”.

Il contenuto delle informazioni trasmesse ai servizi segreti russi, a detta dell’autorità di Karlsruhe, era un segreto di Stato ai sensi del codice penale, secondo cui il reato di alto tradimento può essere punito con la reclusione non inferiore a cinque anni o addirittura con l’ergastolo in casi particolarmente gravi come questo.

Il vice segretario dell’FDP (il partito liberale tedesco) Wolfgang Kubicki ha espresso il timore che il caso possa influenzare la cooperazione del BND con i servizi dei partner occidentali: “Se le informazioni del BND potessero davvero arrivare in Russia, ciò renderebbe estremamente difficile la collaborazione con i nostri partner”. 

Tuttavia, “se il sospetto viene confermato, è stato sferrato un colpo importante contro lo spionaggio russo” ha dichiarato il ministro federale della Giustizia Marco Buschmann. E il vice cancelliere, Robert Habeck (Verdi)  ha elogiato il controspionaggio tedesco.

Intanto, gli appelli alla collaborazione e alla vigilanza interpartitica si moltiplicano. “Sappiamo troppo poco di ciò che i servizi segreti stranieri stanno facendo in Germania”, ha detto l’esperto di difesa della CDU Henning Otte ai giornali del gruppo media Funke. “È un rischio per la nostra sicurezza”.

Ma il fatto che ci sia spionaggio russo in Germania è “noto e non sorprende”, ha detto al “Rheinische Post” André Hahn, membro del Bundestag (il parlamento tedesco) per la Linke  (il Partito della Sinistra). Gli arresti per spionaggio sono relativamente frequenti in Germania. Ad agosto del 2021, la polizia tedesca ha arrestato un impiegato britannico dell’ambasciata del Regno Unito a Berlino assunto in loco perché sospettato di spionaggio per conto della Russia. All’inizio di quell’anno, un impiegato russo di un’università tedesca è stato arrestato perché sospettato di aver lavorato per un’agenzia di spionaggio russa. A febbraio 2020, un uomo che lavorava come appaltatore per il Parlamento tedesco è stato arrestato perché sospettato di aver fornito progetti di uffici governativi a un membro dell’agenzia di intelligence militare russa Gru con sede presso l’ambasciata russa.

Ma anche gli Stati Uniti si sono dati un bel daffare. Nell’ottobre del 2013 il settimanale tedesco “Der Spiegel” rivelò che il telefono della Cancelliera Angela Merkel era spiato, fin dal 2002, dalla NSA (National Security Agency statunitense) mentre la CIA aveva attivato circa 80 reti di spionaggio in tutto il mondo: 19 di queste £reti di ascolto” si trovavano in capitali europee, inclusa Roma.

L’ultima volta che un agente del Bundesnachrichtendienst è stato condannato (dal tribunale di Monaco) per aver passato informazioni riservate ad altre agenzie è stato nel 2014. Per anni, aveva fornito informazioni del servizio segreto tedesco alla CIA, incassando almeno 80.000 euro in cambio di informazioni  altamente sensibili e di grandissima rilevanza, fra cui un database con nomi di copertura e nomi reali di agenti tedeschi all’estero. Nel 2016 fu condannato a otto anni di carcere  per aver venduto informazioni agli Stati Uniti ed essersi offerto di spiare per conto della Russia. Quando si dice, l’equidistanza…

(dpa, AFP e altre fonti qualificate).