K metro 0 – Roma – Le ferite provocate dai botti di Capodanno? Possono essere “paragonabili a quelle delle mine da guerra o di una bomba a mano“. E’ il monito lanciato da Giorgio Pivato, responsabile dell’Unità operativa di Chirurgia della mano e Microchirurgia ricostruttiva dell’Irccs Humanitas, che di mani e dita devastate da esplosioni
K metro 0 – Roma – Le ferite provocate dai botti di Capodanno? Possono essere “paragonabili a quelle delle mine da guerra o di una bomba a mano“. E’ il monito lanciato da Giorgio Pivato, responsabile dell’Unità operativa di Chirurgia della mano e Microchirurgia ricostruttiva dell’Irccs Humanitas, che di mani e dita devastate da esplosioni di petardi e giochi di fuoco ne ha curate molte e ogni anno vede crescere gli incidenti di questo tipo mentre si entra nel vivo delle feste natalizie, e in particolare nei giorni da prima a dopo la notte di San Silvestro. I primi casi sono già finiti alla ribalta delle cronache, da Nord a Sud della Penisola. Proprio per questo lo specialista avverte: “Non si tratta di ferite lievi, ma di traumi esplosivi ad alta energia che possono causare lesioni gravissime a tutte le strutture della mano“. Ferite che segnano a vita.
E le vittime più frequenti sono ovviamente “bambini e adolescenti”. Gli episodi più gravi “sono per lo più la conseguenza dell’uso sconsiderato di prodotti pirotecnici illegali“, spiega Pivato all’Adnkronos. “Le mani e le dita, oltre al volto, sono la parte più esposta all’esplosione da petardo e, quindi, sono anche le più a rischio di incidenti che possono lasciare esiti invalidanti e permanenti. Le lesioni che questi petardi producono su ossa, tendini e legamenti sono paragonabili a quelle delle mine da guerra o di una bomba a mano”, ribadisce l’esperto che spiega come comportarsi in caso di incidenti del genere e offre anche cinque consigli ‘salva mani’.
Cosa fare se un petardo scoppia in mano? L’esplosione “genera una ferita da scoppio associata a lesioni da ustione che non si può medicare con ‘garza e cerotto’ – precisa il chirurgo – La prima cosa da fare è applicare un laccio (una cinghia, un laccio di scarpa) a monte della lacerazione dei tessuti in modo da rallentare il sanguinamento, e correre subito al più vicino pronto soccorso o chiamare i soccorsi per essere accompagnati in un centro specializzato nel trattamento delle patologie della mano. Non applicare alcun tipo di tessuto sulla lacerazione per evitare residui di fibre, tenere l’arto sollevato e non rimuovere il laccio fino all’arrivo del personale dell’ambulanza o del pronto soccorso”.
I danni che simili esplosioni provocano possono avere un impatto drammatico, ribadisce Pivato. “Nel migliore dei casi – avverte – l’esplosione potrebbe aver coinvolto un dito o una falange (una porzione di dito), che richiederà comunque una ricostruzione con un intervento di microchirurgia. Nel peggiore dei casi, invece, i danni potrebbero essere tali da richiedere l’amputazione delle dita o della mano, talvolta anche del polso a causa dell’impossibilità di una ricostruzione primaria. La perdita di un segmento della mano o di tutta la mano è un evento che pregiudica in maniera drammatica lo svolgimento delle proprie attività quotidiane, lavorative, hobbistiche o sportive, e lascia esiti nella maggior parte dei casi permanenti”. Questi casi di gravi lesioni da scoppio sono “ancora troppo frequenti”, evidenzia lo specialista. “Non ci sono alternative alla chirurgia e il paziente è candidato all’uso di una protesi”.
Il pensiero di Pivato va in particolare ai più piccoli. E per questo il chirurgo lancia un “appello rivolto ai genitori, affinché spieghino ai propri bambini e ragazzi quali sono i rischi che corrono dall’uso improprio o dall’acquisto di botti illegali. Se la maggior parte delle lesioni da botti e fuochi d’artificio accadono nella notte tra il 31 dicembre e l’1 gennaio, tuttavia è nei giorni successivi al Capodanno che avvengono più frequentemente i traumi nei bambini a causa della raccolta di petardi rimasti a terra inesplosi“.
Infine Pivato elenca 5 regole d’oro per proteggere il futuro dei propri arti, “consigli salva mani” da tenere sempre in mente:
– Non acquistare materiale esplosivo presso rivenditori non autorizzati e non utilizzare ordigni costruiti artigianalmente in casa: non esistono botti ‘sicuri’; anche quelli certificati CE, che possono essere venduti liberamente, devono obbligatoriamente riportare sulla confezione la certificazione del prodotto, la categoria di appartenenza, qual è la distanza di sicurezza, e la modalità d’uso.
– Rimanere sempre vigili nell’impiego di ogni tipo di petardo: una volta accesa la miccia, lanciare il petardo in direzione sicura (mai verso altre persone, mai da balconi e finestre) e allontanarsi velocemente. Non trattenere il petardo in mano perché nulla può proteggere gli arti dagli effetti dell’esplosione.
– Leggere le etichette: i petardi devono sempre essere accesi lontano da case, automobili e altri oggetti infiammabili. Mai accenderli dentro contenitori di alcun tipo perché l’esplosione potrebbe generare schegge pericolose per sé stessi e per le persone intorno.
– Non avvicinarsi mai a un petardo che non è esploso: soprattutto mai maneggiarlo, prenderlo in mano o provare a riaccenderlo. Se un fuoco d’artificio non si accende subito non ritentare, buttalo via.
– L’utilizzo di petardi e botti, se proprio non se ne può fare a meno, sarebbe raccomandato sempre in presenza di un adulto consapevole dei rischi.
Ma tra tutte le raccomandazioni utili, è in conclusione il messaggio, “quella che salva le mani è la più semplice: stiamo lontani dai petardi, evitiamo di farli esplodere e avvicinarci a chi li sta usando. Non sono giochi”.